domenica 23 maggio 2010

MEZZO SECOLO E' PASSATO...

MEZZO SECOLO E’ PASSATO …
DAL PRIMO SGUARDO D’AMORE
16 maggio 1970 – 16 maggio 2010 – 40 anni di matrimonio Nastro-Cianfrone


Mezzo secolo è passato da quando ti vidi per la prima volta al Bar Nazionale di Ciccilluzzo sovrastante il porto di Agropoli. Com’era diverso allora. Tutto era diverso. Anche il profumo profumato della tazzina di caffè. Anche il penetrante acre salmastro odore che si alzava dalle onde sottostanti la famosa piazzetta. E tu, pudica, con le spessi lenti ed una lunga treccia che ti arrivava fin dove finiva la maglietta ed iniziava la lunga gonna scozzese che ti arrivava quasi ai talloni. Accompagnavi tua sorella Silvia, di qualche anno più grande di te e poi andavi a scuola anche tu. Potevi avere allora quattordici o quindici anni e non ti accorgevi del mio sguardo che si affacciava per la prima volta al balcone fiorito di primavera del sentimento primario della vita e delle sue creature: l’amore. Allora non mi potevo fidare nemmeno degli amici perché l’ignoranza nel campo era abissale: quasi totale. Eppure a me bastava vederti solamente. Senza nulla chiedere o senza nulla pretendere. Proprio come quando si vede una rosa che sta nascendo ed ogni mattina si ammira l’evoluzione del bocciolo che lascia intravedere una maturità forse lontana. I fatidici anni ’60 videro i primi incontri. Anche qualche serata al dancing ad Agropoli e Paestum, vigilante tua zia, ora ultranovantenne sempre renitente al matrimonio. Peppino di Capri, Fred Buongusto, Massimo Ranieri agli esordi, Don Marino Barreto, Nicola Arigliano cantavano per gli innamorati. Gli anni ’60 finirono presto e nel 1970, il 16 maggio, nella vecchia chiesa dei Santi Pietro e Paolo, vicino al Castello Aragonese di Agropoli, finalmente pronunciasti il fatidico “si”. All’hotel “La Darsena” sul bellissimo lungomare S.Marco della cittadina capoluogo del Cilento, oltre cinquecento invitati tra cui anche qualche onorevole e personalità del mondo della politica. Eravamo sotto le elezioni, ma a noi non ce ne fregava…Gli anni ’70 ed i primi anni ’80 li passammo a Torino. Alla grande…sempre nella poesia. Vivemmo per circa dieci anni nello stesso appartamento di Via Cibrario, dove visse il grande poeta Guido Gozzano. Insegnavo con piacere a S.Francesco al Campo, un paesino ordinato e grazioso posto proprio sotto la pista di decollo dell’aeroporto di Caselle, anche perché le mie classi vedevano molti alunni immigrati provenienti da ogni parte d’Italia. Durante la permanenza in Piemonte allietarono la nostra casa anche due bambini, ora tifosi del Torino e quasi…quarantenni! Vivere in città era bello, interessante, ma il richiamo della casa di campagna, nella verde vallata di Frascinelle, circondata da querce secolari era incessante. I primi tempi furono un po’ duri ma poi ci siamo abituati. Nel frattempo il primo figlio, Carmine, come mio padre, si sposa e ci fa diventare nonni di Catello e Rosanna (la puntella), mentre il secondo, Alfonso, come mio suocero, di matrimonio ancora non ne parla. Viviamo in campagna per circa un quarto di secolo ed il mese scorso decidiamo di trasferirci nel bellissimo e suggestivo centro storico di Agropoli , a quattro passi dai famosi scaloni, a centro metri dalla Porta Bizantina, dalla Chiesa dei pescatori, sulla collinetta prospiciente il mare con vista sul porto e sul convento di S.Francesco, sul mare di Trentova dove si trova lo scoglio da dove, narra la leggenda, il Santo predicò ai pesci, perché gli abitanti del posto le schernirono e non vollero ascoltare le sue prediche. Anche nel mese di maggio 2010, come pure negli altri anni, passano sotto il nostro balcone allegre e rumorose scolaresche. Mi affaccio e guardo: tra la nostalgia e l’invidia di un vecchio professore in pensione. Mentre scrivo per festeggiare con tutti quelli che si amano, in tutto il mondo ed in qualsiasi modo, il quarantesimo anniversario di matrimonio ( 16 maggio 1970 – 16 maggio 2010) Rosanna, mia moglie, da quaranta anni, dopo aver ricevuto la visita dei nipoti e della nuora, sta preparando la cena. L’amore cambia, ma non diminuisce. L’amore è la forza nascosta che mi spinge ad andare avanti. Sono settantenne. Anziano, acciaccato, ma non vecchio. Pensate che sono Presidente del Centro Sociale Polivalente per anziani ( quasi 500 soci!!!) di Agropoli. Lo scorso anno ho “sponsorizzato” il fidanzamento tra due soci. Pensate che l’età di “lui e lei”, sommata, supera il secolo e mezzo. L’amore non ha età. E poi è l’unica cosa in Italia che è esente da tasse. La maggior parte dei miei libri parlano d’amore. Il 25 aprile scorso, al mio ultimo libro “Poesie cilentane” hanno assegnato a Bellizzi, un premio speciale della critica. Ho parlato molto di me e poco di mia moglie. Ma mia moglie è la forza motrice di tutto quello che faccio. Amo mia moglie e la Repubblica Italiana, sia perché ambedue sono nate nel 1946, sia perché non cambierei nessuna delle due. Auguri a tutti quelli che si amano. Per il quarantesimo anniversario di matrimonio dedicherò alla mia Rosa un’altra poesia.

Catello Nastro

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