domenica 30 marzo 2014

 Bastavano pochi secondi…

E poi venne l’ann0 1936.  Nostro Signore nella sua bontà creò molti uomini ricchi e famosi.
Tra cui Papa frncesco, il signor Pippo Baudo,Adriano Celentano,Lino Banfi,il signor Berlusconi ecc ecc fortunati questi signori che sono stati tutti baciati dalla fortuna e il bene placito di Dio.
Ad un tratto il Signore si fenmò bruscamente,e facendo mente locale disse tra sé…o capperi ma li sto facendo tutti ricchi e famosi?
“No, nom disse con lieve rammarico non li posso fare tutti cosi,dopo aver fatto questa giusta ed oculata considerazione,tranquillamente riprese a lavorare.
Chi credete che creò  subito in quel preciso momento, non lo immaginate ?ve lo dico io creò Gino Vivoli
 Per questo  alleluia alleluia e lode al Signore.
Però bastavano ancora pochi secondi porca miseria!!!

Gino Vivoli.  



giovedì 27 marzo 2014

CHIOVE,,,

CHIOVE .

Chiove…
Songo tre jurne ca’ chiove.
L’ummero m’è trasuto
pure dint’è stentine.
So’  tre  juorne ca’ chiove
e ‘o sole nun s’affaccia cchiù…
Pure ‘e ‘nnammuate,
‘ngoppa a banchina
abbascio ‘o puorto
nun se verene cchiù.
Chiano chiano,s’arretirano
annanza a televisione
pe’ sentì ‘o papusciare ca rice:
“Rimane sole a profusione!!!”


Catello Nastro

(da POESIE NAPOLETANE

domenica 23 marzo 2014

ricchi e poveriI

RICCHI E POVERI

Quando era in attività il complesso dei “ Ricchi e poveri” esisteva un altro complesso musicale che chiamava “Equipe ‘84”. In sintesi i cantanti che allora avevano trent’anni, oggi ne hanno il doppio, cioè sessanta. I più fortunati “over 60” di oggi hanno la pensione che permette loro di sopravvivere e, nel migliore dei casi aiutare figli o nipoti, vittime innocenti della recessione che riescono a sopravvivere facendo morire di fame il verme solitario (chi lo tiene) perché anche per questo immondo parassita la crisi economica è diventata… strisciante. Fatta codesta irrazionale premessa, peraltro non lunga per non consumare corrente (risparmiare si può!!!). I vermi, purtroppo non solitari, che alimentano il disagio sociale avrebbero bisogno di una purga. Ma non si può perché è un brevetto fascista attualmente non compatibile con la moderna democrazia del ca…so! I cavoli amari non si trovano solo nei terreni inquinati del sud Italia, ma anche nella politica, o dei protagonisti di essa che recitano bene ma razzolano male. Per scopare usate l’aspirapolvere non il libretto degli assegni. La tradizione a questo punto ci viene incontro. Una scopa cinese con fili di plastica ed un manico policromo plastificato che ti permette l’unica scelta da fare in fretta perché il giorno dopo finisce l’offerta speciale. Scopare si può con tutto quello che si riesce a raccogliere nelle mura domestiche. Un extra è pericoloso  dal punto di vista economico ed igienico sanitario. Inoltre si rischia di fare brutta figura se il ca… estinto si emoziona. Mettere un nuovo abitante sul pianeta terra diventa arduo. Nel Cilento antico, per la sopravvivenza di poteva andare a raccogliere cicorie selvatiche ed altre erbe commestibili che, essendo diuretiche facilitavano la funzione penale. Si tratta senza dubbio di un discorso del ca…so!!! I prodotti vegetali della terra sono anche il fiore all’occhiello della famosa Dieta Mediterranea inventata proprio nel Cilento. Le erbe fanno vivere più a lungo…ma ci sono delle altre erbe che fanno morire più a corto. Si tratta comunque di erbe per la maggior parte di importazione che favoriscono gli scambi internazionali gestiti da brave persone renitenti al lavoro normale ed al guadagno onesto. Ma i Ricchi ed i Poveri cosa c’entrano con tutto ciò ? A questo punto si verifica un fenomeno strano: il ricco diventa più ricco non lavorando, il povero, pur lavorando, diventa più povero perchè schiacciato dalla morsa degli stupefacenti e dall’assuefazione. Adesso l’articolo potrebbe veramente diventare demenziale per la singolarità con la quale vengono trattati gli argomenti. Ma, essendo controcorrente, almeno nella informazione, lasciatemi sperare che quest’annosa catena di Sant’Antonio, creata all’insaputa del medesimo, si spezzi oppure si analizzi profondamente si da creare idee chiare ed interventi oculati verso questa lebbra del terzo millennio!!!
Catello Nastro

Tratto da “Articoli  demenziali”

giovedì 13 marzo 2014

'O TRAPASS

‘O   TRAPASS

Nunn’ho saccio
quann’arriva
‘e affà o grande passo
ovverossia  ‘e fa’
chillo ca’ in italiano
chiammasi trapasso.
A dicere ‘a verità
ne facesse overamente a meno,
ma tanto so’ viecchie
e nun me ne fotto
a lassà ‘o scuro d’à cantina
cu’ ancora ‘o vino rint’à votte.
Quanno nasciette ‘ngè steva
appetito ca’ se chiammava  famma
e pure ‘e gliannere re puorci,
‘ntustate e macinate,
facevano magnà tutta ‘a famiglia,
tanto pe’ passà ‘a nuttata.
Mo’, ca’  cchiù ‘e mienzu seculo è passato,
pare propeto ca’ niente è cagnato.
‘Nge sta ‘a vuerra e ‘nge sta a pace.
Ma a matina, quanno t’aizi a rint’ò lietto,
e nun saje chello ca aspiette,
vatte a affà ‘na camminata,
abbascio ‘o puorto o Santu Marco.
Vuarda ‘o mare,
 sia ch’ è calmo o ‘ndruvuliato
e po’ vatte affà ‘na tarantella

p’assapurà l’alba quant’è bella.

Catello Nastro

da "POESIE NAPOLETANE

sabato 8 marzo 2014

venerdì 7 marzo 2014

martedì 4 marzo 2014

DIECIMILA VISITATORI

DIECIMILA VISITATORI

Questa sera, girovagando, come al solito, in internet, ho costatato che i miei siti: agropolicultura.blogspot.com   e l’opinionistaitaliano.blogspot.com, hanno superato i diecimila visitatori. E’, questo, motivo di grande orgoglio, nel vedere che il mio pensiero di anziano è stato condiviso da altre persone, amanti del Cilento o semplici lettori informatici che mi hanno degnato della loro lettura. I temi trattati nei miei articoli e nelle mie “esternazioni mentali”, come le ha definito un assiduo lettore, riguardano non solo la cultura, l’amore per il Cilento, che mi ha ospitato dal 1951. Agropoli, una ridente cittadina turistica tra Paestum e Palinuro, dove vivo con moglie, figli, nuore e nipoti, con abitazione nell’antico centro storico, la cui storia si perde nei secoli e che spesso ritorna nei miei scritti su supporto informatico o cartaceo, ma anche problemi attuali ( escluso la politica ed il calcio) che hanno destato il mio interesse con opinioni personali più o meno condivise, ma comunque letti con attenzione ed interesse e, qualche volta anche con qualche commento critico. Ma chi scrive e si espone a facebook  e siti vari è naturalmente soggetto a giudizi critici, commenti che possono essere favorevoli o anche contrari. E sono proprio questi commenti a sancire l’interesse dei lettori e la soddisfazione dell’autore, anche quando sono contrari, naturalmente con critica motivata e costruttiva. Se fossi un presuntuoso annoterei la lista dei premi letterari conseguiti. Ma “stare in mezzo”, a circa tre quarti di secolo, intensamente vissuti tra famiglia, scuola, arte, cultura, problemi sociali, comunicazione prima su supporto cartaceo, ora anche informatico, è, a mio avviso, notevole. Anche perché i valori riportati nei miei scritti non sono di ordine materiale, ma in primo luogo morali. La solidarietà, la famiglia, la Fede, l’amore cristiano, l’eguaglianza, la tolleranza verso i…diversi, il rapporto sociale secondo il vecchio proclama di Madre Teresa di Calcutta: “Il mondo ha più bisogno di amore che di pane”. I miei scritti parlano spesso d’amore, condividendo, naturalmente le Fede ed il pensiero di Madre Teresa ereditato da Padre Giacomo, da Alberto, da mio padre che non si è arricchito a suo tempo, ma ha lasciato un grosso messaggio d’amore che ho già tramandato ai miei figli che lo tramanderanno ai nipoti, facendo capire la differenza tra l’amore verso il prossimo e quello verso il conto in banca. Il mio pensiero è stato ed è sempre libero. Forse per questo chiusi il mio giornale “Il Cilento nuovo” e risultai sgradito ad altre testate. La libertà di espressione è importante. Qualcuno mi ha accusato di usare un linguaggio grasso…E’ vero, scrivo anche in napoletano e cilentano. Ma sono uno scrittore libero che vuole solo far riflettere, magari … sorridendo alla vita…

Catello Nastro

lunedì 3 marzo 2014

GLI ETRUSCHI NEL CILENTO

GLI ETRUSCHI NEL CILENTO

Confesso ai lettori la mia ignoranza in riferimento all’enunciato di questo scritto, ma ero convinto che la presenza degli Etruschi, anche secondo gli studi sommari dallo scrivente compiuti, procedendo al sud arrivasse a Pontecagnano. Uno studioso locale, attraverso inoppugnabili testimonianze ed una preparazione in materia a livello universitario, mi ha illustrato e spiegato la forte presenza di questo  popolo che aveva colonizzato  il Cilento, o almeno una parte di esso, già prima dei Greci di Paestum. Inutile dire che la dissertazione con qualche labile intervento, non di contrasto ma di maggiori delucidazioni, da parte mia, ha trovato ampie ed approfondite risposte, naturalmente suffragate dalla descrizione e gli scritti dell’interlocutore riportati su siti specializzati. Alla fine della sua lunga dissertazione, arricchita anche da immagini riportate  su internet, ho preso atto delle mie profonde lacune storiche. Certamente approfondirò a tempo debito l’argomento. Non è mai troppo tardi…


Catello Nastro

domenica 2 marzo 2014

IL POETA

IL POETA

Che il poeta sia uno che scrive poesie e le pubblica sulla rete perché non ha i soldi per farne un libro, è una cosa nota. I più fortunati, cioè quelli con reddito medio alto, possono anche farne una pubblicazione sul tradizionale supporto cartaceo per poi metterli in vendita, in libreria, sul porta a porta o a mezzo amici, associazioni o simpatie politiche. I risultati, nonostante “le buone conoscenze” non sono sempre positivi dal punto di vista economico. Rimane la soddisfazione della critica ( quella non prezzolata) che conferma che il nostro libro ha avuto successo.  Gli e-book, libri pubblicati sulla rete stanno aumentando a dismisura. Meglio un popolo di poeti che non un popolo di ladri… Un raffronto banalissimo ma che dovrebbe far riflettere sulla poesia e sulla visibilità della medesima. Certamente qualche lettore delle mie senili esternazioni informatiche potrà chiedersi, ed a ragione, “Ma questo dove vuole arrivare???” Se nel mondo ci fossero più poeti mediocri e meno politici disonesti, certamente il vantaggio sarebbe enorme. Un poeta cattivo è, in ultima analisi, innocuo, un politico cattivo può risultare dannoso non solo a pochi ma alla intera collettività che, malgrado tutto è connivente col medesimo in azioni negative per la parte sociale che essi rappresentano. A questo punto il problema diventa difficile. Paragonare la poesia alla politica lo hanno fatto pochi, sia poeti che politici. Ma un punto d’incontro, può esistere??? Senza dubbio sì!!! La base di lancio positiva nel progetto è l’onestà, la competenza, la professionalità. Quando questi elementi convergono in una sintesi ideale, per un miglioramento materiale ed ideale della società, senza dubbio possiamo sperare in una cosmica comunità che si eleva ai piani superiori. La poesia della vita non è una utopia. E’ piuttosto una intima ricerca che ogni essere umano dovrebbe abbracciare e condividere con i simili. A questo punto non andiamo a scomodare “Il Dolce Stil Novo” perché lontano nei secoli, ma le capacità umane, morali, sociali, attuali ci consentono, con un poco di buona volontà, di elevare gli spiriti, di collaborare ad una equa ripartizione del reddito pubblico, di lottare e sconfiggere i malviventi ai margini di una società in crisi, ma non certamente irrecuperabile. Ogni epoca ha avuto i suoi risvolti negativi e positivi. Migliorando questi ultimi si potrà arrivare ad un modello sociale superiore, con enorme vantaggio collettivo, non solo morale ma anche materiale…


Catello Nastro