lunedì 28 febbraio 2011

Lu rizzo 'ngrato

LU RIZZO ‘NGRATO

‘Ngera na neva auta
‘nzimm’à la muntagna,
e nu rizzo sulitario
avìa perza la via re la casa.
All’intrasatta assette
ra jnt’à ‘nu purtuso
re na vuercia antica
‘nu sierpe solitario,
ca’ ra la capuzzedda se verìa
ca nunn’era cirtamente
re ‘na razza vilinusa.

“Cumpare sierpe,
rint’à la tana tova
me fai trase nu mumento
ca’ me ‘mboco li spinuozzi
e ‘ndoppa me ne vao
re corza a la casa mia?”

“Ma trasi pure, cumpare rizzo,
ca’ la tana mia è aperta a tutti,
e ‘nu pucuriddo re cauro
nun l’hao maje niato a nisciuno!
Trasi chianu chiano
e miettiti fraccommiro!”

Lu rizzo ra’ primma trasette
cu’ gran rugazione,
ma po’ s’allariava rint’à la tana
senza lassà ‘na stizza re spazzio
pe’ chiro puverieddo
ca’ se pungìa cu’ li spine re l’irzuto.

“Cumpà rizzo, t’hao fatto trasi,
ca’ fora ‘mburiava la timpesta,
ma lassame nu’ pucuriddo re tana
ca’ me pozzo armeno arravugliari.
Lu rizzo malamente e ‘ngrato le ricette:
“Cumbà: chi se pongia esse fora!!!”

Catello Nastro

E’ la solita storiella dell’ingratitudine umana. Non ci si può fidare proprio di nessuno e nemmeno, in taluni casi, aver pietà. La serpe, animale maltrattato nel mondo delle fiabe dell’antica civiltà contadina del Cilento, per ospitare e far riparare dal freddo il riccio ingrato, viene spinta fuori da costui che con le sue spine lo punge appropriandosi della sua tana. La scusa che trova è quella dei prepotenti che approfittano degli indifesi solo perché hanno le armi per offendere gli altri. Questa favola ha origini antichissime anche in altre civiltà. La cattiveria e l’irriconoscenza per il bene ricevuto sono un fenomeno ancora universale ed attuale.
(Traduzione a senso dal dialetto cilentano.)

lunedì 21 febbraio 2011

UNA VECCHIETTA CHE SI CIAMAVA ITALIA

UNA VECCHIETTA CHE
SI CHIAMAVA ITALIA

Quando nacqui, settanta anni fa,
al piano terra, nel vicolo Mantello,
della città delle terme stabiane
e dei maestosi, prolifici Cantieri,
mi si fece incontro, lentamente,
all’inizio della vita in questa terra,
una vecchietta di ottant’anni,
lacera, rugosa, col volto martoriato,
coi segni inconfondibili
della truce, iniqua e disumana guerra.
“ Sei capitato in un momento inopportuno,
tra gente armata fino ai denti,
che, come una squallida partita a carte,
devono decidere i vincitori ed i perdenti.
Ci saranno vedove, orfani, mutilati,
morti dissepolti dalla scoppio di granate,
donne vestite a lutto col volto triste e spento
rese sole da un odio antico in un momento.
Ti volevo portare almeno un tozzo di pane,
ma le mie ricerche sono risultate vane.
Un grande dono ti ho portato in quantità:
una sacchetto pieno di amore e d’Italiana Dignità.”

Catello Nastro

mercoledì 9 febbraio 2011

UNA CENTENARIA AL CENTRO SOCIALE DI AGROPOLI

ANNINA PIZZA : UNA CENTENARIA
AL CENTRO SOCIALE DI AGROPOLI

Si chiama ANNINA PIZZA ed è nata il 19 gennaio del 1911. Esattamente cento anni fa. Non solo è socia del CENTRO SOCIALE POLIVALENTE “Città di Agropoli”, ma fa parte anche dell’Associazione agropolese “VITA NUOVA” dove ha partecipato fino a pochi anni fa, al gruppo folcloristico di ballo di tarantelle cilentane. L’hanno festeggiata, nei giorni scorsi, oltre ai figli Biagio, Barbara e Carmela ed i parenti tutti, anche il Sindaco di Agropoli avvocato FRANCO ALFIERI con tanto di fascia tricolore per le grandi occasioni. Si pensava che il…meno giovane del Centro Sociale della cittadina capoluogo del Cilento fosse un arzillo pescatore di novantasette anni, che spesso viene a giocare il tressette e ricorda tutte le carte uscite con la stessa memoria di un sedicenne, ma il record è stato battuto dalla ultra centenaria Annina Pizza. Oramai il Centro Sociale di Agropoli ha superato i cinquecento soci, ed in percentuale al numero degli anziani del territorio, è tra i più importanti ed attivi dell’ Italia meridionale. Collabora, pur mantenendo ognuno la sua autonomia, con molte altre associazioni, come l’AUSER, la FIDAPA, la VITA NUOVA, la PRO LOCO di San Martino, il CENTRO SOCIALE di Torrecuso, in provincia di Benevento, SPAZIO DONNA di Salerno e tante altre ancora. Ad Agropoli ci sta pure un’altra ex giovane che ha superato i centoeuno anni. Nel Cilento gli ultracentenari sono parecchi e ragionano meglio di certi giovani. Sarà merito della Dieta Mediterranea? Secondo alcuni studi recenti è proprio così. Frutta, verdura e pesce, aiutano a vivere più a lungo…Alla simpatica ed arzilla centenaria gli auguri più belli da parte del direttivo, dei tre presidenti di turno DORA CAPALDO, CATELLO NASTRO e LORENZO BARONE, e di tutti gli anziani soci del Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli”. Festeggiare una centenaria è stato il primo di molti interventi del Sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, che non mancherà di promuovere e presenziare ad altri importanti eventi per i “150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA”.

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martedì 8 febbraio 2011

Il primo libro di Cateello Nastro del 2011

Il primo libro del 2011 di Catello Nastro
“VERSI AVVERSI” – SENZA RIMA NE POESIA -

Nel mese di gennaio 2011 è uscito il primo libro di poesie di Catello Nastro, il quarantunesimo pubblicato in oltre quaranta anni di attività letteraria, l’undicesimo volume della collana “Il Cilento nuovo” diretta di Mario De Pascale, Antonio Infante e lo stesso Catello Nastro. Più che di un libro si tratta di un quaderno di cinquanta pagine, con quaranta componimenti, che l’autore chiama …senza rima né poesia, proprio perché in questa raccolta di versi scritti durante l’anno precedente, 2010, più che alla forma egli bada al contenuto. Per la maggior parte si tratta di riferimenti sociali, umani, solidali, ecologici, ma tutti visti, vagliati ed esposti, mantenendo una propria libertà di espressione, ma anche di contenuti. Interessante è riportare la sua presentazione del libro pubblicata in quarta di copertina, quasi l’autore volesse proporre più una conclusione che una presentazione tradizionale. Ma leggiamo quanto scrive Catello Nastro, presentandosi…da solo: “Scrivere poesie oggi, è mantenere la propria libertà. Certo che anche il poeta, quello mercenario, naturalmente, può essere asservito a questa o quella parte politica o, peggio ancora, politicizzata. Ma siccome del poeta nessuno se ne frega, i casi sono sporadici. VERSI AVVERSI…Perché? Contro chi? Per quale motivo? Per cogliere quali risultati? Niente di tutto questo. Solo per dimostrare la libertà di chi scrive versi per comunicare pensieri, idee, emozioni, stati d’animo, progetti virtuali talvolta realizzabili, talvolta irrealizzabili. Ma sempre frutto del pensiero del poeta che vuole esternare agli altri le proprie idee in versi. Quando questi versi non sono in rima può anche significare che il poeta vuole liberarsi anche degli schemi tradizionali per comunicare. Quello che ne viene fuori certamente non tocca al poeta giudicare, ma al lettore. Mi spiego meglio. Nel momento in cui il poeta costruisce il suo progetto poetico, naturalmente, ha intenzione anche di liberarsi della metrica e dell’alternanza dei versi tradizionali e, oserei dire, quasi classica. In altre parole: libertà totale. Sia ben chiaro che i confini della poesia sono imperscrutabili,cioè non si sa quale è il limite dell’orizzonte e dove incomincia o finisce l’universo poetico. Un risultato del tutto insignificante e banale? Forse! Fatti della propria vita, del proprio percorso umano di essere singolo ed unico, possono anche identificarsi col percorso collettivo di tutta l’umanità. Di qualsiasi popolo, di qualsiasi razza, di qualsiasi religione. Certamente i componimenti poetici ( o quanto meno presunti tali) contenuti in “VERSI AVVERSI” sono di epoca varia, di fattura varia, provenienti da stati d’animo vari, composti in momenti vari, assemblati in altrettanti momenti vari, raffiguranti stati d’animo vari con una progettualità varia. Certo, per cogliere un risultato positivo o quanto meno soddisfacente, si dovrebbe ripercorrere un itinerario poetico di quasi una vita. Ma il compito potrebbe risultare arduo. Molte raccolte sono state pubblicate su supporto cartaceo, molte su siti internet, molte su blog vari, molte su giornali e riviste, molte sono andate perdute irrimediabilmente. Per il disordine dell’autore, molte sono state cancellate perché ritenute – ad una prima ed approssimativa lettura – non idonee alla diffusione. Un quadro poliedrico, come poliedrico è l’autore, oramai settantenne, che scrive poesie da oltre mezzo secolo e che ama sovente riportare in caratteri cubitali il motto:” Meglio un poeta senza lettori, che un popolo senza poeti!”. Noi che conosciamo bene Catello Nastro per il suo impegno umano, sociale e culturale, condividiamo, sebbene con qualche riserva, sia di carattere contenutistico che formale, ciò che egli vuole proporre attraverso i suoi componimenti. Gli argomenti che egli tratta, come dicevo più innanzi, vengono esposti in piena libertà formale e questo talvolta danneggia la lettura. Ma egli procede come un fiume in piena, fregandosene di ogni argine, usando spesso una terminologia abbastanza spinta da rasentare talvolta la volgarità espressiva. Ma d’altro canto qualche rara espressione un po’ pesante rende il concetto più incisivo. Con le espressioni che ci propinano quotidianamente i mass media, certamente nessuno lo censurerà. Anche perché il libro è consigliato a lettori adulti. Gente matura che baderà certamente al messaggio inviato dall’autore e non alla veste editoriale economica, essenziale ed addirittura scarna. Una raccolta di versi che farà riflettere il lettore attento e lo giustificherà per aver badato alla libertà del contenuto piuttosto che all’eleganza della veste editoriale. Un quaderno di poesie che si farà leggere tutto di un fiato lasciando molto spazio alla riflessione ed alla critica.

Renato Volpi

sabato 5 febbraio 2011

IL NUOVO LICEO SCIENTIFICO DI AGROPOLI

Auditorium Liceo Scientifico di Agropoli
INAUGURAZIONE NUOVA SEDE
LICEO “ALFONSO GATTO”

Venerdì 4 febbraio 2011, alle ore 10, nell’Auditorium del nuovo complesso scolastico del Liceo Scientifico “Alfonso Gatto” si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della struttura forse più interessante di tutto il Cilento e della Provincia. Di fronte ad un pubblico numeroso di ogni età e categoria sociale, hanno preso la parola il prof. Pasquale Monaco, dirigente Scolastico, l’avvocato Franco Alfieri, Sindaco del Comune di Agropoli, l’architetto Angelo Cavaliere, dirigente Ufficio Edilizia Scolastica Provincia di Salerno, il dott. Nunzio Carpentieri, assessore all’edilizia scolastica della Provincia di Salerno, e l’Onorevole Edmondo Cirielli, Presidente della Provincia di Salerno. Dalla presentazione all’invito riportiamo:” Il diritto allo studio passa anche attraverso il saper mettere a disposizione degli studenti e dei docenti locali idonei, sicuri e funzionali alle esigenze di una didattica moderna ed efficiente. L’inaugurazione della nuova sede del Liceo Scientifico Alfonso Gatto, attesa per lunghi anni, è un evento storico per Agropoli ed il suo comprensorio ed una risposta concreta ai bisogni formativi di una società che vuole crescere nella cultura. Va dato atto all’Amministrazione Provinciale di aver dotato Agropoli di un campus scolastico polifunzionale, modulare, futuristico sapendo cogliere la missione della scuola e, nello stesso tempo, le istanze di crescita culturale del territorio.” Per dare l’idea della struttura riportiamo i seguenti dati: superficie lotto circa mq. 21.000 – superficie coperta circa mq. 3.700 – volume complessivo circa 44.000, il tutto articolato nel seguente modo: aule mq.1.206 – uffici mq. 382 – palestra mq. 752 – auditorium mq. 500 – altro mq. 828. I lavori sono stati completati in meno di quattro anni. Alla cerimonia erano presenti le principali autorità del mondo della politica, dell’ordine, della scuola, della cultura, studenti ed anche alcuni genitori. Esattamente sessanta anni fa, nel 1951, quando giunsi ad Agropoli con la mia famiglia, frequentai la quinta elementare in un negozio in Via Alcide De Gasperi, attiguo ad un altro negozio di un commerciante di armi, nei pressi della stazione ferroviaria. Un locale angusto di pochi metri quadrati, con servizio igienico esterno, banchi sgangherati, una caos ad ogni arrivo di un accelerato o di un diretto. In compenso avevamo una maestra molto bella che sedeva rivolta verso la strada e sovente il corteggiatore entrava pure in classe interrompendo le lezioni. Adesso, pensionato settantenne, entro nelle scuole per accompagnare i miei nipotini e…vedere che la scuola ha fatto passi da gigante nel nostro paese, rimango fiducioso nel futuro. Chiudo riportando una frase letta anni fa: “ Quando si apre una scuola, si chiude un carcere!”. Con molta riconoscenza ai promotori.

Catello Nastro

Concorso di poesia a S.Martino Cilento

S. Martino Cilento
IX EDIZIONE DDEL PREMIO DI POESIA S.MARTINO

Anche quest’anno si tiene il premio di poesia San Martino “VERSI TRA LE STELLE” giunto oramai alla sua nona edizione. Esso si articola in due sezioni: A – in lingua italiana a tema libero; B – in vernacolo, a tema libero, con la traduzione, escluso il cilentano ed il napoletano. Si partecipa inviando una sola poesia ( edita o inedita), in sette copie dattiloscritte, di cui una sola con nome, cognome, indirizzo, data di nascita, numero di telefono, firma e dichiarazione dell’autore che trattasi di opera di sua esclusiva creazione. Viene richiesta una quota di partecipazione di Euro dieci per ognuna della sezioni. Gli elaborati non accompagnati dalla relativa quota, non saranno pressi in considerazione. Gli elaborati vanno spediti per via postale, entro il 30 aprile 2011 al seguente indirizzo:

ASSOCIAZIONE PRO LOCO SAN MARTINO
FRAZIONE SAN MARTINO
84050 – LAUREANA CILENTO (Sa).

Il materiale presentato non verrà restituito. L’organizzazione declina ogni responsabilità per ritardo o smarrimento dei plichi. Tutti i concorrenti sono invitati a partecipare alla cerimonia di premiazione che avrà luogo il giorno 13 agosto 2011, alle ore 20, presso la Sala San Pasquale del Convento di San Francesco Cilento. Per informazioni telefonare al presidente della Pro Loco al n. 0974 – 832480 signor Angelo Niglio.

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Al Castrllo di AGROPOLI

Sala dei Francesi al Castello Aragonese di Agropoli
ALLA RICERCA DELLA LIBERTA’ – Liberarsi di un pregiudizio


In occasione della LVIII Giornata Mondiale dei malati di lebbra, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, l’AMA ( Animazione Missionaria Agropolese), aderente all’AIFO, ha presentato un percorso fotografico sul tema. Inaugurata da Kofi Annan, nel 1997, presso il Palazzo delle Nazioni Unite a New York ed esposta in seguito a Roma, la mostra affronta il tema della discriminazione e della minorità, attraverso immagini e parole pronunciate da chi è stato colpito dalla anseniasi. La fotografie sono di Pamela Parlapiano e Nobuyki Yalgashi, i disegni di Hixon e gli oggetti sono stati concessi dal Museo Giapponese del morbo di Hansen. La mostra ha chiuso i battenti il 30 gennaio 2011. Il progetto è stato realizzato con il sostegno del Comune di Agropoli nell’ambito della manifestazione “Luci di Natale 2010”.

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