sabato 30 luglio 2011

News da Agropoli

News dal centro storico

INFORMANZIANI AD AGROPOLI



Ero famoso per la mia disponibilità verso i turisti, ma non appena è stato pubblicato la settimana scorsa il mio articolo dal titolo “Quattro salti in Via Patella ad Agropoli”, le quotazioni di Catello Nastro informatore turistico, in particolare modo verso gli anziani sono notevolmente aumentate, sebbene non ancora quotate in borsa. Sia ben chiaro che nonostante sia normalmente dotato di titoli, non in borsa, ma appesi nel mio studio, vengo appellato con nuovi titoli alcuni dei quali addirittura irritanti. “ ’O zi’…” è tra i più frequenti da donne di chiara provenienza partenopea. Quando lo pronuncia una bella ragazza, magari alta e bionda, anche se ossigenata, ti verrebbe anche voglia di adottarla…come nipote. Ma quando questo titolo, o grado di parentela che dir si voglia, ti viene affibbiato da una mastodontica ultraottuagenaria, provvista di chiappe da occupare una corsia della strada del passeggio serale per il centro storico della cittadina capoluogo del Cilento, la pressione scende mentre la depressione sale. Ti senti quasi un reduce dello sbarco alleato dell’8 settembre del 43, unico ed ultracentenario superstite ancora vivo in attesa della pensione di reduce e combattente. O magari anche di un avanzamento di carriera che non è riuscito mai ad avere per lentezze burocratiche. A settant’anni suonati, ti senti anche apostrofato col titolo di “buon’uomo”. Su questo puoi anche soprassedere se ti viene rivolto per domande normali come: “Scusi è lontano il castello?” oppure: “Dove possiamo mangiare una buona pizza?” e siccome il castello è lontano, ti chiedono una pizzeria vicina e siccome i gestori delle pizzerie sono tutti tuoi amici gli consigli quella che più gli piace presentandosi con la parola d’ordine: “ Me manna ‘o prufesssore!!!”. “Scusi, e se quello mi domanda quale professore?”. “Non vi preoccupate – annoto – sono l’addetto allo smistamento!”. Ma un altro grado di parentela che ti fa sentire addirittura preistorico è “’O no”, nella fattispecie tradotto in italiano “nonno”. Suddetto atavico epiteto trova notevoli aggravanti se proferito da un ottantenne che, in pratica, ha iniziato la quarta età. Poi ci sono le nonne coi nipotini: “Scusi, giovanotto, dove può fare la pipì il bambino?”. Ritenendo adulatorio il titolo di giovanotto, peraltro immeritato anche se pronunciato con leggera ipocrisia, mentre a lui (al bambino) scappa,a te scappa di rispondere: “Nel vasino!!”. Ma non lo fai e gli indichi una stradina scura frequentata ed adibita ad orinatoio canino. Finalmente, dopo questo coktail riscaldato, ti si presenta un uomo, sui quaranta, che ti apostrofa con normale titolo:” Professore, che sorpresa. Si ricorda di me? Mi ha bocciato all’esame di licenza media tanti anni fa…”. “ Certo che mi ricordo. Prima: perché sei l’unico alunno che ho bocciato in tutta la mia carriera. Secondo perchè mi dicesti che avevi potenti raccomandazioni e non ti potevo bocciare, anche se non studiavi mai! Una stretta di mano sancì pace e giustizia…”. Per finire una voce nota ed un invito cordiale: “ Caro, la vuoi una pizza per cena?” “Si. Rispondo”. Era mia moglie: l’avete capito. “ Allora vai in pizzeria a prendere due pizze margherita!!!”. Comunque anche se non avesse detto “caro” sarei andato lo stesso. L’appetito è appetito!!! Chiudo l’ufficio di informazioni e vado in pizzeria. Il gestore è amico mio. “A Don Catello, con molta mozzarella!!!” Fa pure rima. Felice estate a tutti. E-state buoni!!!



Catello Nastro



DA “UNICO SETTIMANALE” DI PAESTUM DEL 30 LUGLIO 2011

Solidarietà ad Agropoli

Solidarietà ad Agropoli

ANCHE I DISABILI POTRANNO

ACCEDERE AL CENTRO STORICO



A cura della Città di Agropoli, dell’Assessorato alla Solidarietà Sociale e dell’Assessorato al Turismo, con la collaborazione della Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, dell’Azione Cattolica “Vittorio Bachelet” e dell’Associazione “Amici del Centro Storico, è stato attivato nei giorni scorsi un servizio gratuito di accompagnamento e visita guidata al Centro Storico per disabili e persone con difficoltà motorie. Il servizio viene effettuato, per il momento, tutti i giorni dalle ore 20,30 alle ore 23. Per informazioni e richieste telefonare al 366 3225664. Il servizio è gratuito e prevede l’accompagnamento e la visita guidata del centro storico della cittadina capoluogo del Cilento, mediante l’utilizzo di un montascale manuale a cingoli completo di carrozzina. Una adeguata formazione degli operatori, associata alle caratteristiche di sicurezza ed affidabilità del dispositivo, permettono all’utilizzatore di superare le scale in pieno comfort, sia in fase di salita che di discesa. Il montascale a cingoli ha una portata massima di 130 kilogrammi e può essere utilizzato per la maggior parte delle carrozzine. Per rispondere a tutte le esigenze, tuttavia, è sempre disponibile la carrozzina in dotazione al montascale. In caso di utente parzialmente collaborante o non collaborante, è necessaria la presenza di un familiare per aiutare i volontari addetti al servizio. E’ possibile usufruire del servizio anche in orari diversi da quelli indicati. Si consiglia di contattare sempre il servizio informazioni per pianificare l’attività di accompagnamento e di visita guidata. Sia durante il tragitto sugli scaloni che nella visita guidata, i fruitori di detto servizio ascolteranno, dalla viva voce degli accompagnatori antiche leggende, vicende storiche e racconti tratti dai libri di Catello Nastro offerti gratuitamente all’Associazione cattolica “V.Bachelet” per illustrare agli ospiti le antiche origini del nostro paese. Inoltre nello Studio d’Arte e Cultura di Catello Nastro, in Via Patella n. 46, ad appena dieci metri dalla collocazione, potrete avere informazione sul servizio e sulle origini della cittadina. Nel congratularci con gli organizzatori di detto servizio e coi collaboratori, auguriamo agli amici diversamente abili, residenti oppure ospiti del nostro paese. Una felice vacanza 2011.



Comunicato stampa

venerdì 22 luglio 2011

Roccagloriosa

Roccagloriosa

PERSONALE DEL PITTORE

GIUSEPPE PETRAGLIA



Dal 30 luglio al 6 agosto 2011, espone, in mostra personale, l’artista Giuseppe Petraglia, cilentano di nascita ma piemontese di adozione artistica, in Piazza Europa di Roccagloriosa, in provincia di Salerno, con ingresso libero, dalle 20,30 alle 22,30. La sensibilità cromatica dell’artista, che si estrinseca in paesaggi, fiori, nature morte, colori quasi “geografici” in un viaggio pittorico dal Cilento, alla Spagna ed all’Oriente, rappresenta anni di studi ed una raggiunta maturità artistica. Negli anni ’60, in Piemonte, a Torino, frequenta lo studio del famoso pittore Filippo Scroppo, esperienza che risulterà determinante per la sua formazione. Negli anni ’70, assieme ad altri artisti cilentani, come il fotografo d’arte Angelo Doto, partecipa attivamente alla vita artistica e culturale di Torino, che proprio in questo periodo affronta tematiche e problematiche nuove. La prima mostra personale la tiene nel 1972 presso la Galleria del Libro di Crema, in provincia di Cremona. Dal 1975 si iscrive alla Promotrice delle Belle Arti del capoluogo piemontese esponendo regolarmente. Critici di alto livello culturale, come Donato Adduci, Giuliano Gennaro, Pier Giorgio Sangiovanni, Reva Remy, Gianni Milano, Pasquale Marzovilla, Franco Cortese e Mara Ferloni, recensiscono positivamente l’artista cilentano con unanimi consensi. Il suo viaggio dal Cilento, alla Spagna e all’Oriente rappresenta un itinerario coloristico degno di nota. Volti, figure, marine, paesaggi verdeggianti, scene di vita locale, come la corrida in Spagna o venditori in un mercato orientale, rappresentano solo alcune delle opere pittoriche di questo artista che onora il Cilento nel Piemonte e in Italia in genere. Vadano gli auguri sinceri ad un compaesano cilentano in terra piemontese col quale lo scrivente ha condiviso significativi momenti d’arte, cultura, sodalizio e fraterna amicizia.



Catello Nastro

Albanella

Albanella

FERNANDA QUAGLIA IN MOSTRA

AL CASTELLO DI AGROPOLI



Sempre alla ricerca di una nuova espressione artistica, Fernanda Quaglia, di Albanella, espone al castello Aragonese di Agropoli, a luglio 2011, una ventina di opere, quasi tutte in tecnica mista, in coppia col pittore agropolese Fabio Giocondo. La cosa che colpisce di più a primo acchito è l’integrarsi delle singole opere in un discorso più ampio, quasi antologico a lunga produzione. L’uso del colore lascia trapelare un intuito femminile che si estrinseca in un accostamento cromatico modulato ed omogeneo che da solo presenta la personalità della pittrice. Figure e paesaggi assumono personalità e dignità di arte proprio perché la produzione pittorica esposta, seppur sintetica, come sopra esposto, ci presenta un’autrice dalla pennellata sicura ed incisiva. Paesaggi e figure, attraverso una modulazione del supporto pittorico, presentano ondulazioni ritmate che accompagnano un insieme quasi monocromatico che da omogeneità alla personale. Mi piace sottolineare l’apporto surrealista di Fernanda Quaglia con le note dell’architetto Sofia Cerruti, dalla presentazione in catalogo. “L’artista compie un’azione di scomposizione dell’immagine, ne estrae gli elementi principali, i colori dominanti e li suddivide in quadrati inserendoli sulla tela seguendo un criterio “pseudo” :realistico. Le linee introdotte danno forma alle cose, le avviluppano, configurano labirinti, sviluppando direzione e profondità all’immagine dipinta.” La delicatezza della mano femminile e la sensibilità cromatica evidenziata nella maggior parte delle opere, lasciano denotare un’artista “in fieri” della quale sentiremo ancora parlare. Magari in un contesto maggiormente rappresentativo sia per quando riguarda la figura, sia per il paesaggio.



Catello Nastro

Personale di Giocondo ad Agropoli

Agropoli

IL PITTORE FABIO GIOCONDO

ESPONE AL CASTELLO ARAGONESE



Il pittore Fabio Giocondo, di Agropoli, ha esposto al Castello Aragonese, unitamente alla pittrice Fernanda Quaglia di Albanella, in una mostra interessante come contenuti, forma e tecnica usata. La trasfigurazione delle immagini e dei soggetti delle sue tele non è casuale. Partendo da un figurativo classico, pur non sfociando mai in un vero e proprio informale, ma rasentando sovente una chiara impronta surrealistica, trasforma il sacro ed il profano dando ai protagonisti una chiara impronta metafisica che colpisce il fruitore dell’opera lasciandolo per un attimo disorientato. Ma a leggere la personale – seppur minima e sintetica – si ha la chiara dimostrazione delle potenzialità espressive del giovane pittore locale che si evidenziano nella maggior parte delle opere. Infatti il contrasto nell’opera di deformazione e suddivisionismo dell’immagine rappresentata, può sembrare al lettore sommario ed approssimato, un pugno nell’occhio, proprio per l’aggressività del contenuto. Nella sintetica presentazione in catalogo, il critico d’arte Conte Daniele Radini Tedeschi, a proposito di una crocifissione, che ricorda quasi l’urlo di Munch, parla di “tensione e sanguinosa brutalità”. Senza dubbio alcune opere sono pregne di drammaticità senza ritorno. Ma la modernità – se di modernità possiamo parlare in questo specifico contesto – ha radici seicentesche, ricavandone un insieme di antico e moderno allo stesso tempo, che rappresentano il biglietto da visita della produzione di questo artista in continua evoluzione che sposa, in un appropriato connubio, antico e moderno dando ad ogni opera personalità propria, autonoma, degna di nota. La scala cromatica, infine, sintetizza il mondo artistico di Fabio Giocondo, un pittore del quale sentiremo ancora parlare.



Catello Nastro

lunedì 18 luglio 2011

'A staggiona 2011

‘A STAGGIONA 2011



Cumm’è mmoscia chesta staggiona

pe’ chi tene ‘a penziona,

sulo l’offerte spiggiali

se ne pote accattà a quintali.



Si vuò ‘i ‘o risturante

- addò ‘nge vanno tutte quante –

ai ‘da restà pe’ na’ summana riuno

senza guardà ‘nfaccia a nisciuno..



Ma tu si viecchio e sfurtunato,

mmiezzo futtuto e pinzionato,

e ammiezzo a tutte chella massa ‘e parienti,

nisciuno t’invita, chilli fetienti.



Ma nu’ spavetto ca’ pummarola

è ggià pronto ca te cunzola,

e pure si nun ‘ngè sta ‘na fellata ‘e presutto,

magna ‘e spaghette e po’ te ne futte.



Chi ‘e poco s’accuntenta,

sta sempe bbuono ammiezz’à ggente,

e nunn’è ditto ca’ cchiù ‘e te vale,

chilo ca’ se po’ magnà spisso ‘o ccaviale.



Catello Nastro



TRADUZIONE AD SENSUM



Chi si accontenta gode. L’estate 2011 segna l’inizio della crisi che si spera non duri molto. Non guardate solo chi sta meglio di voi, ma anche chi sta peggio. I pensionati, ad esempio, si devono accontentare delle piccole cose, ma se le sanno apprezzare meglio e se le sanno gustare, si trovano in una situazione migliore dei ricchi, pur essendo a reddito basso. Chi mangia il caviale può darsi che non mangia come quello che si gode un piatto di economiche, cocenti, croccanti, alici fritte. Con un pizzico di sale e due gocce di limone.





domenica 17 luglio 2011

Un colpo di cannone

UN COLPO DI CANNONE



E’ quasi mezzogiorno del 16 luglio 2011. Sono ospite nella casa di campagna, di mio figlio primogenito Carmine, nella verde vallata di Frascinelle ad Agropoli, nel Cilento, in provincia di Salerno, pranzo incluso, naturalmente. Mentre mia nuora e la suocera, cioè mia moglie, stanno preparando il parco banchetto tutto a base di pesce fresco di giornata, tra primo, secondo e terzo, a me, nonno ufficiale, tocca intrattenere i nipotini, Rosanna di quasi nove anni e Catello, mio omonimo ed anche “puntella”, come suol dirsi in gergo, di circa sei anni. Dopo aver imbottigliato una damigiana di Sangiovese in cantina, con l’aiuto degli eredi, che mi danno anche una mano a risciacquare le bottiglie per conservare al fresco il prezioso e salutare ( non secondo i medici!) nettare ricavato da una uva che porta il nome di un Santo protettore dei buongustai, prodotto dal mio amico Giovanni sulle assolate colline della “Campania Felix”, e dopo aver riposto le bottiglie in una cassetta di plastica che originariamente conteneva bottiglie di aranciata,cedrata o limonata o più naturale acqua minerale, liscia o gassata, propongo di raccogliere le foglie cadute dagli alberi già da alcuni mesi, caricarle sulla monoruota carriola e portarle, ecologicamente, come natural concime alla parte più interna del terreno. La proposta viene bocciata con due voti contrari (i loro) ed uno a favore (il mio). Il piccolo decide di giocare alla guerra. E siccome la sorellina è, naturalmente femmina, ed il nonno, naturalmente vecchio, il generale che da ordini lo fa lui. Siamo arrivati a mezzogiorno ed il comitato organizzatore saluta l’inizio dei festeggiamenti per la Madonna del Carmine, la cui chiesa si trova a meno di mille metri dalla casa di campagna, con una serie di mortaretti per salutare anche il ritorno della statua della Madonna nella propria sede. L’esercito è formato dallo scrivente e dalla nipotina, il comandante è l’omonimo nipotino il mese scorso uscito non dall’Accademia Militare, ma dall’asilo comunale che trovasi in piazza Mercato che funge, escluso il giovedì mattina dedicato al mercato di generi vari , negli altri giorni come parcheggio auto e bus di linea. Tra assalti e battaglie, sconfitte e ritirate strategiche, il tempo passa velocemente. E’ quasi mezzogiorno che il generale…pardon, il nipotino, dà l’ordine: “ Sparate un colpo di cannone!!!”. Dal giardino si vede la veloce scia di fumo del mortaretto che s’innalza nel cielo e poi esplode con gran boato, proprio come un colpo di cannone. Il nipotino, colto alla sprovvista, rimane esterrefatto, ma subito si riprende. “ Bravi, soldati! Siete fortunati di avere un generale che sa dare bene gli ordini. Sono un grande generale!!!”. Dal nonno ha ereditato la fantasia e la…presunzione!



Catello Nastro

lunedì 11 luglio 2011

Sigimondo Esposito a Castellabate

Castellabate “Cittadella del libro”

LO SCRITTORE SIGISMONDO ESPOSITO

IL 24 LUGLIO 2011





Domenica 24 luglio 2011, durante la rassegna “LIBRI MERIDIONALI”, nella “Vetrina dell’editoria del Sud presso La cittadella del libro di Castellabate, alle ore 20, verranno presentati due libri di Sigismondo Esposito: “Un giorno qualsiasi col desiderio di scrivere” e “Viaggio verso la serenità della vita”, della editrice L.E.R. Relatori la Preside professoressa Elvira Lo Bascio Milano, Presidente della locale AUSER, Maria Esposito, Dirigente Scolastico, Alessandra Ripa, psicologa-psicoterapeuta, Marisa Russo, giornalista. L’evento culturale è stato promosso dal direttore Gennaro Malzone e dal neo sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Ancora una volta il paese di “Benvenuti al Sud” ha dato ampio spazio ad eventi culturali di un certo rilievo. La manifestazione si svolge col patrocinio del Comune di Castellabate, della Fiera del libro e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.



Catello Nastro

martedì 5 luglio 2011

QUATTRO SALTI IN VIA PATELLA AD AGROPOLI

QUATTRO SALTI IN VIA PATELLA AD AGROPOLI



I famosi e buonissimi quattro salti in padella non c’entrano proprio. L’invito non è pubblicitario ma solo una indicazione turistica per trascorrere una bella serata. Perché la sera fare la passeggiata in Via Patella? Girare per Agropoli, dopo le venti, è piacevole, ma girare per un’isola pedonale è più rilassante Quando poi questa via porta al centro storico cittadino è ancora meglio. Una ventina di negozi ed attività varie, dall’abbigliamento ai bar, dalla ristorazione ai souvenir, dall’arte all’antiquariato, ce ne sta veramente per tutti. Dopo il centralissimo corso Garibaldi si imbocca subito Via Filippo Patella, eroe garibaldino. Le attività commerciali sono tutte ad alto livello ed a prezzi modici. Non rimane che la scelta. Finito di passeggiare per Via Patella, si incontrano gli scaloni. Non dimenticate, a sinistra di affacciarvi sul porto alla fine del quale si trova il vecchio convento di San Francesco e lo scoglio dal quale il fraticello di Assisi, si dice, predicò ai pesci perché gli abitanti del posto non lo vollero ascoltare. Si arriva alla Porta Bizantina ed a quattro passi la chiesa della Madonna di Costantinopoli, protettrice dei marinai. Affianco una terrazza sul mare, con vista porto, il golfo di Salerno e le isole della Campania più belle del mondo in lontananza. Vie e viuzze portano alla città antica, ma quasi tutta restaurata, ed ancora negozietti di vario genere e le pizzerie che sono il fiore all’occhiello della gastronomia di Agropoli Alta. La pizza nel cestino “consigliata quella cu’ li sciurilli re cucuzziello” ma ancora del buon pesce. A proposito non chiedete pesce particolare: chiedete solo quello pescato di giornata. Ci guadagnerete. Ed infine il castello che ogni sera ospita eventi di vario genere artistico e culturale. Anche la Chiesa madre, dedicata a SS. Pietro e Paolo, proprio vicino al castello è da visitare. Al ritorno potete fare Via Carmine Rossi che vi porta direttamente in piazza Garibaldi. Dimenticavo la cosa più importante. In Via Patella potete anche conoscere un grande poeta e scrittore del Cilento: Catello Nastro!



Catello Nastro