domenica 23 gennaio 2011

S.Maria di Castellabate

Santa Maria di Castellabate
L’ADDIO A GIANNI FARACE

Nella Chiesa di Santa Maria a Mare, nel comune di Castellabate, gremita di amici, conoscenti, uomini di cultura, si sono svolti i funerali di Giovanni Farace, di sessantaquattro anni, uomo di grande cultura, amante del Cilento, responsabile della Pro Loco di Santa Maria, fondatore ed animatore del “Premio Leucosia” assegnato ogni anno a personalità distintesi nel mondo dell’arte e della cultura. Gianni Farace è stato anche l’ideatore dei “Concerti sull’acqua” che si tengono durante l’estate nel mare circostante l’isola di Licosa. Uomo modesto, cordiale con tutti, lascia la moglie, Teresa Spinelli e le figlie Evelina e Rosita. In una delle prime tappe del “Premio Leucosia” Giovanni Farace onorò il mio libro “Leggende del Cilento” col prestigioso riconoscimento. Un capitolo del volume, giunto alla seconda edizione, quasi esaurita, era proprio dedicato alla leggenda di Leucosia. Ed ebbe ragione. Su circa quaranta opere pubblicate, solo quello da lui segnalato vedrà, forse, la terza edizione. Lo dedicherò all’amico Giovanni Farace, riconoscente per l’incoraggiamento e le belle parole che ebbe per lo scrivente. Quando i riconoscimenti sono spontanei e genuini, servono ad incentivare notevolmente gli autori, gli editori ed anche i lettori. Se ho continuato a scrivere lo devo anche a te. Tutti gli amici di Agropoli ti ricorderanno sempre con grande affetto per la tua semplicità, la tua modestia, la tua cordialità e la tua immensa cultura.

Catello Nastro

Lustra Cilento

Lustra Cilento
CONVEGNO SUI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA

Il giorno 28 gennaio 2011, alle ore 17,30, a cura dell’Associazione “Albanascente” e del Comune di Lustra Cilento, nel Salone delle Conferenze del Convento Francescano di Lustra, in Località S.Martino, il ch.mo professor Francesco Volpe, dell’Università di Salerno e l’editore Giuseppe Calzerano, animeranno una conversazione sul tema: “Il senso della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”. Il Cilento, che pure ha dato il suo contributo di martiri alla causa, certamente non ha voluto mancare a questa grande ricorrenza per cui pensiamo che molte altre iniziative del genere si svilupperanno in tutto il territorio con l’intervento di personalità del mondo della cultura, non solo Cilentano. Naturalmente l’ingresso è libero e tutti sono invitati. Si prevede una grossa partecipazione di studiosi di storia patria anche in considerazione del notevole spessore culturale dei due relatori.

Agropolicultura.blogspot.com

venerdì 7 gennaio 2011

La Befana al Centro Sociale Polivalente di Agropoli

La Befana 2011
al Centro Sociale Polivalente di Agropoli


Martedì 4 gennaio 2011, alle ore 18, grande affollamento di anziani al CSP di Agropoli per la distribuzione dei regali della Befana ai membri del sodalizio agropolese che conta oramai circa cinquecento soci ed è uno dei più organizzati non solo della provincia di Salerno, ma anche dell’Italia meridionale. Pane appena sfornato imbottito con formaggio, capicollo, soppressata, pancetta e prosciutto il tutto tipicamente cilentano. Non si è trattato di “Dieta Mediterranea”, ma una volta tanto si può anche trasgredire. Molte le signore presenti che hanno portato un regalino da sorteggiare, ma che, comunque, hanno ampiamente gustato i panini con salumi e formaggi più volte brindando col vino “Don Catello”, un Sangiovese eccezionale, offerto dal vicepresidente Catello Nastro ed un vino cilentano di varie uve offerto dal segretario Francesco Spinelli. L’allegria, dopo i vari brindisi, è aumentata a dismisura. Dopo il discorso del Presidente Lorenzo Barone, ha condotto la serata l’impareggiabile presentatrice Dora Capaldo, già Presidente del sodalizio ( l’unico presidente donna in tutta la storia del CSP di Agropoli), che, coadiuvata da vari collaboratori, ha provveduto al sorteggio dei vari premi in palio. L’assessore Angelo Coccaro ha partecipato alla serata un poco frastornato da tanto vigore degli anziani presenti, ma congratulandosi, alla fine, per la riuscita dell’ottima serata che concludeva il ricco programma della manifestazioni natalizie al Centro Sociale Polivalente della cittadina capoluogo del Cilento. Sul tardi, naturalmente non da orario di discoteca, gli anziani del CSP di Agropoli, hanno salutato calorosamente e ringraziato per la bellissima serata, semplice, ma genuina. Ad ognuno è toccato un pacchetto. A qualcuno è toccato anche il pacchetto che aveva portato lui medesimo. Sorpresa della Befana? Più sorpresa di questa!!! Auguri a tutti gli anziani del mondo ed alle loro famiglie. Il CSP di Agropoli è aperto a tutti gli anziani, di qualsiasi razza, religione, provenienza o credo politico. Basta avere l’età!!!

Comunicato a cura del CSP di Agropoli

sabato 1 gennaio 2011

AUGURI DI UN SERENO E FELICE ANNO NUOVO CON DIGNITA'

LA DIGNITA’ : CHI E’ COSTEI???

Sono convinto che anche alcuni animali, come il cane, ad esempio, hanno una loro dignità. Forse gli è data dall’istinto, forse dalla fedeltà, forse dalla riconoscenza verso chi da loro da mangiare e da bere, lo porta a passeggio per fare la pipì, gli fa ogni tanto una carezza e cerca in tutti i modi di fargli capire qualcosa che gli esseri umani, pur riuscendo meglio di loro, non riescono a capire. Nella maggior parte, a mio avviso, si rifiutano di capire. Oramai siamo arrivati al secondo decennio del terzo millennio e persistono ancora, su questo pianeta, eventi e atteggiamenti certamente non dignitosi per l’uomo in genere. I campi in cui l’essere umano sembra quasi aver cestinato questa parola, apportatrice sicuramente di una migliore qualità della vita e di una tranquillità sociale di cui il mondo globalizzato ha tanto bisogno. L’interpretazione della politica, della religione, del lavoro, dell’ecologia, della fratellanza tra i popoli, del rispetto cosmico, della società allargata, della tolleranza anche per i diversi, della solidarietà intesa come riparazione ad un torto sociale sovente piovuto dall’alto dei vertici dirigenti i paesi cosiddetti industrializzati o quanto meno evoluti, la lotta ai fondamentalismi, all’odio razziale ed alla intolleranza religiosa, ci portano sovente a conflitti, più o meno allargati, che sanno di medioevo. Quando un essere umano ti porge la mano e tu la rifiuti sol perché ti ritieni superiore a lui, non hai capito niente della vita e del contesto sociale nel quale vivi ed operi. Come sarebbe bello, alla fine di ogni partita di calcio, che i tifosi della squadra vincitrice offrissero da bere agli sconfitti, Come sarebbe bello se i partiti politici, con uomini eletti da altri uomini, in una simbiosi di elettorato attivo ed elettorato passivo, brindassero tutti assieme al benessere del popolo e collaborassero mettendo da parte pregiudizi e le tessere del partito. Come sarebbe bello se i protagonisti dei programmi televisivi, prima di parlare, o sparlare, filtrassero i discorsi non alla ricerca di un errore grammaticale, ma alla ricerca di un errore di coscienza e conoscenza, di utilità sociale o di danno alla collettività, di convinzione etica di quello che stanno dicendo sovente per favorire, con veemenza prezzolata, il preferito di turno, pur conoscendo il grado di corruzione del lestofante sul palco. Dignità è guardare in faccia i propri figliuoli, non fare false promesse all’elettore, non procedere come gli untori di manzoniana reminiscenza licenziando in tronco i Bravi di Don Rodrigo, mandare in pensione Don Abbondio e non rompere le scatole a Renzo e Lucia. Certamente bisogna avere fiducia nella bontà dell’uomo che può sbagliare in buona fede, ma non in mala fede sapendo che un suo intervento sociale può danneggiare una collettività che credeva ciecamente della sua validità, nel suo operato, nelle sue azioni a livello nazionale tali di migliorare o peggiorare una società già di per se stessa precaria per una crisi quasi internazionale. Tutte le epoche della storia hanno avuto alti e bassi, problematiche diverse che hanno travagliato intere generazioni con calamità naturali, alle quali è difficile porre rimedio, ma le calamità causate alla società da uomini che si sono paragonati all’Onnipotente, o in suo nome hanno compiuto stragi di uomini, vecchi, donne e bambini, con la velleità di salvaguardare una razza, un territorio, una risorsa, una ricchezza. E non parliamo poi dei trafficanti di morte sotto le sporche spoglie di spacciatori di droga, di camorristi, di truffatori, di politici corrotti, i falsi idoli televisivi e di tanti e tanti altri esseri umani che umani non sono e che forse anche gli animali si riterrebbero offesi se li chiamassimo tali. Dignità innanzitutto…Io credo nella bontà dell’uomo ed ho subito la mia parte di mortificazioni. Certamente anch’io ho sbagliato nelle valutazioni. Ma senza alcun danno irreparabile. L’augurio che faccio per il nuovo anno e per il nuovo decennio è quello che ognuno si riappropri della propria dignità e la metta in pratica quotidianamente nel procacciare lavoro per se e per gli altri, per migliorare la qualità della vita, per incrementare il pacifico e non retribuito esercito della solidarietà, che non propini cattivi esempi approfittando del suo ruolo di “star” del mondo dello spettacolo, dello sport, della politica, del potere in genere. Mai più schiavi né padroni, ma libertà e dignità intesa come conseguimento di secoli di lotta per la civiltà e per il benessere morale e materiale, non solo di pochi, ma di tutti. Di qualsiasi colore della pelle, credo religioso, fede politica e perché no, anche calcistica. Buon 2011 a tutti nel segno della dignità umana.

Catello Nastro