sabato 18 giugno 2011

PREMI LETTERARI

Vae victis!!!



Al “Premio Ripa” di S. Maria di Castellabate nemmeno citati i partecipanti non vincitori



Sempre, come ultima ruota del carro, partecipo a concorsi letterari, non per vincere un premio, ma per partecipare, dare il mio modesto contributo. “L’importante è partecipare, non vincere!”. Diceva De Gubertin a proposito di competizioni sportive in particolare modo.

E questa volta, credetemi, ho partecipato solo per onorare la memoria di un grande amico scomparso, Peppino Ripa, che spesso,la domenica, assieme all’amico Antonio Infante, andavo a trovare per trascorrere qualche ora chiacchierando di arte e di cultura. Di solito, nei concorsi letterari, al miserabile “scartato”, poeta da strapazzo o scrittore da marciapiedi, gli si da un attestato di partecipazione e lo si cita nell’elenco dei partecipanti. Costo dell’attestato, più o meno, c.50, costo di inchiostro per scrivere il nome del titolare del titolo senza valore c.0,00, costo della citazione sui comunicati stampa costo c.0,00. Già tre anni fa, in un concorso letterario dell’hinterland cilentano, la presentatrice disse perentoriamente: “ L’organizzazione del Premio si scusa con i partecipanti non vincitori qui convenuti che non potranno ricevere l’attestato, perché l’organizzazione si è dimenticata di farli stampare. Comunque verranno inviati prossimamente a tutti i non vincitori!!!”. Come pensionato dello stato partecipo solo ad alcuni concorsi gratis, a quelli a pagamento, con contributo “per spese organizzative” ( forse per organizzare la vacanza degli organizzatori) non partecipo mai specialmente quando affermano che la quota di partecipazione è più alta più alto è il posto conquistato in classifica. Due anni fa mi arrivò un invito la cui partecipazione era gratuita, ma il vincitore del primo premio doveva dare un contributo (sic!) di €500,00, il secondo di €.300,00, dal terzo al decimo €. 100,00. Per i non vincitori partecipazione gratis. Ma che stiamo in un supermercato della cultura!!! A 70 anni, non guidando più di sera, mi dovrei fare accompagnare da qualcuno che non sempre è disponibile. Ma delego amici del posto a ritirare l’eventuale premio, oppure l’attestato di partecipazione anche formato cm.21 X 29,7, anche monocolore, anche stampato e scritto col computer, ma la mia collezione di non vincitore deve continuare. Anche perché trofei e coppe occupano molto spazio e quindi preferisco il pezzo di carta ( da non confondere con laurea, diplomi di specializzazione ed altri titoli accademici che pur non occupano spazio). Anche perché, girando pagina, si può malignare sui premi internazionali. “ Primo premio alla poetessa russa Wagina Seminova, secondo premio alla poetessa francese, di Parigi, a quattro passi dalla Torre Eiffel, madame Annetta Tomazz, terzo premio al Ghanese Alì Ben Fornit, quarto premio al tedesco Helmut Von Cazzen, quinto premio a Joseph Le Soulier della Svizzera ( che poi si scopre, che trattasi, nella fattispecie di “Pepp ‘O scarpar”, che è famoso non perché scrive poesie ma è l’ultimo ciabattino del paese rimasto. Mentre i suoi amici e colleghi, anzi ex colleghi, vendono scarpe cinesi e qualcun altro fa le scarpe, non per piedi, ma per imbrogli. Insomma, cari lettori, le disavventure del settuagenario continuano. A questo punto il lettore attento ed oculato potrebbe dire: “ Ma datti all’ippica!!!” Si, come Don Chisciotte a cavallo di un ronzino o addirittura Sancho Panza a cavallo di un asino. Così andando a ritirare l’attestato di partecipazione col quadrupede ciuccio, il Presidente potrebbe anche chiedere: “ Chi dei due è il partecipante che ha scritto la poesia???



Catello Nastro



PUBBLICATO SU” UNICO SETTIMANALE” DI PAESTUM DEL 18 GIUGNO 2011

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