martedì 21 dicembre 2010

HO FATTO UN SOGNO

HO FATTO UN SOGNO

Pareva tutto così vero!
Un vecchio canuto camminava in mezzo alla gente e, nell’andare, invitava tutti a confessare al mondo, senza paura e senza ritrosie, i peccati di invidia, di falsità, di ruberie, di malvagità ed anche di tutte quelle negatività più grandi di cui si può macchiare l’animo umano.
E la gente lo stava ad ascoltare, così che, man mano, si alzava verso il cielo un coro di parole che si confondevano nell’aria, scontrandosi e sovrapponendosi in un clamore crescente e indistinto. Poi, un poco alla volta, questo fragore di suoni si ingrandiva e si trasformava in una specie di rombo, simile a quello dei tuoni di un temporale. Intanto, il cielo si rannuvolava e cominciava a venir giù una pioggia prima leggera, poi sempre più fitta, sotto la quale la gente scappava a cercare riparo.
Stranamente, però, ognuno non correva più poggiando i piedi a terra, ma tutti avevano preso a volare, senza accorgersene. Si guardavano l’un l’altro, stupefatti e increduli.
Tra quelli che erano in grado di andare più in alto si notavano coloro che erano noti al popolo come più incalliti peccatori.
A sovrastare il rumore si udì una voce potente, di cui non si distingueva la provenienza: “Ma non lo avete capito? Adesso siete tanto leggeri perché non portate più addosso il peso dei peccati. Coloro che volano più in alto erano quelli che erano abituati a trascinare su di sè un carico più oneroso e per loro il beneficio è maggiore, ma la festa è per tutti. I giusti, poi, avrebbero potuto già volare, ma non lo avevano ancora capito. Questo dono vi è stato fatto oggi, sapete bene perché. Oggi è necessario che i cuori di tutti gli uomini di buona volontà volino in alto per scorgere chi laggiù ha bisogno di aiuto e si aprano a soccorrere quelli che sono in difficoltà. Solo così potrà esserci per tutti davvero un buon Natale”.

Mario De Pascale

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