mercoledì 29 dicembre 2010

COGITO ERGO SUM...

Cogito ergo sum
L’UOMO CHE PENSA… SEMPRE PENSA,
L’UOMO CHE NON PENSA DIO CI PENSA!

Il pensiero, per me, è talmente protagonista, che il mio amico fraterno, Antonio Infante, ne ha scritto addirittura un volumetto ( Antonio Infante – “CATELLO NASTRO – IL PENSIERO –Edizioni “Il Cilento nuovo”, Agropoli, 2003, coi tipi della Stampa Grafica FRAFRANO, Via Madonna del Carmine, Agropoli, nel quale, dopo la presentazione, affronto i seguenti temi: 2 - Il pensiero:cogito ergo sum; 3 – Fantasia numero due; 4 – Gli eroi del Duemila; 5 - L’ amore; 6 – La libertà; 7 - La giustizia; 8 – Globalizzazione e Cilento; 9 – La morale; 10 – Educare all’arte ed allo sport; 11 – Il sesso; 12 – Microcosmo e macrocosmo; 13 – Arrendetevi: siete circondati; 14 – Riflessioni:scusate il disturbo; 15 – Il diritto di chi non ha diritto; 16 – Un figlio mai nato. Varie tematiche, alcune delle quali scottanti, che affrontavo più per provocare o innovare la discussione, che per fare opera letteraria vera e propria. Come il lettore attento ed oculato potrà notare sfogliando i titoli dei vari capitoli, si trattava di temi attualissimi trattati in maniera del tutto personale senza andare a consultare gli archivi di stato o il Manuale delle Giovani Marmotte. Sulla copertina del libretto la riproduzione di un dipinto del pittore capaccese Mario Napoli, dal titolo “Catello Nastro: Il pensiero”, un olio su tela di cm. 50 x 70, che mi riprende in un atteggiamento di meditazione adatto al titolo del libretto e che fa bella figura, assieme ad altri miei ventisei ritratti di autori diversi, italiani e stranieri, nel negozio di antiquariato sito in Via Flavio Gioia di Agropoli. Questo libretto, a suo tempo, pubblicato a capitoli su alcuni siti internet, destò un interesse enorme. Non un successo enorme – sia ben chiaro – perché le critiche negative furono pari o forse superiori a quelle positive. Quando un libro viene letto attentamente significa che interessa, anche se il lettore è di parere contrario e non condivide, in maniera relativa, quanto in esso asserito. Delle recensioni furono addirittura aspre con considerazioni abbastanza pesanti. Già tempo addietro scrissi che un libro, fino a quando non è pubblicato, appartiene all’autore, ma dopo la pubblicazione diventa proprietà del lettore, che lo può condividere o meno, lo può giudicare in maniera positiva o negativa, lo può anche buttare nel cestino della raccolta differenziata della carta. Fatto questo preambolo ( tralasciamo la libertà di stampa e di pensiero) ci riportiamo al vecchio detto di cui al titolo, mentre, nella considerazione del sottotitolo – forse anche a scopo provocatorio – ci rivolgiamo agli “astenuti”, quelli, cioè, che vivono nel mondo fatuo del “vivere e lascia vivere”. Un mondo che io, pur essendo cattolico, non condivido. Ognuno di noi non solo ha il diritto, ma ha anche il dovere di agire secondo la propria coscienza, pensare secondo le proprie convinzioni morali, civili, religiose e…politiche. Senza dubbio è meglio un avversario onesto che un alleato disonesto. Ed oggi nel mondo della politica, o per meglio dire della politicizzazione della politica, è difficile districarsi, capire a fondo, esprimere un giudizio, saper distinguere l’informazione dal gossip, la propaganda tendenziosa da quella civile, la sincerità o l’ipocrisia dell’oratore, discernere la verità o le bugie del suo enunciato. Ci sta un vecchio detto cilentano “ Chiro se ne scrutullea la sciammereca!” proprio per indicare chi si disinteressa dei problemi primari e essenziali della collettività sociale, civile e culturale del paese nel quale vive ed anche degli altri. Tutto questo in un discorso cosmico di ampio respiro. Per il benessere non solo materiale, di quelli che ci sono e di quelli che verranno.

Catello Nastro

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