lunedì 22 ottobre 2012

PARTITI E SPARTITI

PARTITI E SPARTITI



Possono essere i vicini di casa che sono andati in crociera, i parenti di Roma che sono andati a trovare quelli di Civitavecchia o quelli di Bari che sono andati in vacanza ospiti dei parenti di Messina. Possono essere partiti i giovani per il servizio militare, possono essere partiti di…testa i giovani del quartiere per l’arrivo in zona di una bellissima bionda candidata a Miss Italia, ma prima classificata al concorso di bellezza in uno sperduto paesino del Cilento famoso per la sagra della salsiccia e del vino paesano che ogni anno ospita circa mille persone ivi giunte più per motivi enogastronomici che estetici. Gente che si commuove di più di fronte ad un fiasco di primitivo ed una “scafarea” di “crapa vulluta” che di fronte ad una bella diciottenne, aspirante presentatrice TV, modella o fotomodella, attrice anche in films osé nei quali si vedono donne in mutande e reggiseno, oppure senza. Accanto ai partiti per le vacanze dovremmo anche parlare dei partiti politici. Ed a questo punto il discorso diventerebbe lungo e non basterebbero mille pagine di un quotidiano, settimanale, mensile o periodico di cultura politica ( che bel binomio) per spiegare le proprie ragioni e confutare quelle della parte avversa.. Un’altra categoria dei partiti è quella dei partiti di testa. Gente cioè che non riesce a collegare atteggiamenti usuali al cervello, con esternazioni al di fuori dell’usuale. I partiti per il militare sono quelli che attraggono di meno…a meno che non sono partiti per le zone calde del pianeta. Nella guerra e nella guerriglia sono partiti quasi tutti. Il fanatismo spinge l’uomo contro l’uomo in un incontro demenziale i cui cardini sono la religione o la ragione rivelata ma non dimostrata. La guerra è guerra. Chi parte non sa se torna, ma chi li fa partire rimane saldo ed incollato alla sua poltrona. In questa fase ogni partito ha il suo spartito. Un programma certamente non musicale eseguito sovente col suono ( per modo di dire) del mitra con morti e feriti. Noi non sappiamo chi ha ragione e chi ha torto. Non ce ne fotte proprio. Ma ci interessa perché dopo il secondo decennio del terzo millennio azioni del genere, che nella maggior parte dei casi non servono ad una cacchio, devono avvenire ed essere divulgate in maniera più o meno faziosa e distorta dai mass media sovente asserviti ai partiti o spartiti. Le alleanze e le divergenze oramai sono usuali. Il nemico di oggi sarà il nemico di domani ed il nemico di oggi sarà l’amico di domani. Predominio, politica, razza, convinzione religiosa non sono altro che alcuni dei moventi di questi partiti. A questo punto dovremmo parlare dei “partiti politici” italiani. Se ne potrebbe scrivere una enciclopedia in vari volumi: ma – credetemi – non servirebbe a nulla. Gli “spartiti musicali” seguono una linea logica ed artistica nello stesso tempo. Provate a leggere lo spartito di “O sole mio” o ad ascoltare la famosa canzone da un disco, un cd o anche you tube nelle varie interpretazioni. Solo allora vi convincerete che i partiti passano perché mortali, gli spartiti, nelle varie interpretazioni ed esecuzioni rimangono fermi, fissi, incrollabili di fronte al tempo per durare nella storia e passare all’eternità.



Catello Nastro

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