martedì 3 agosto 2010

Nel entro storico di Agropoli

Agropoli
PERSONALE DI LEONORA VELASQUEZ DI DOMENICO
PRESENTI IL SINDACO FRANCO ALFIERI, L’ASSESSORE
ANGELO COCCARO E L’EX SENATRICE OLIMPIA VANO


Sabato 31 luglio, alle ore 21, è stata inaugurata la mostra personale dell’artista italo-colombiana LEONORA VELASQUEZ DI DOMENICO, presso lo Studio d’arte e cultura di CATELLO NASTRO, in Via Filippo Patella n. 46, nel centro storico di Agropoli. Hanno presenziato alla manifestazione il Sindaco di Agropoli, avvocato FRANCO ALFIERI, l’Assessore alla Solidarietà Sociale dottor ANGELO COCCARO e l’ex senatrice OLIMPIA VANO, sempre sensibile al mondo, ai problemi della donna ed alla sua evoluzione nel mondo. Presente anche il prof. Catello Nastro, animatore dello studio d’arte e cultura omonimo, le telecamere di Paestum TV e vari personaggi del mondo dell’arte e della cultura del Cilento. Ha scritto Catello Nastro, nella presentazione:” Una trentina di opere pittoriche ad acrilico, olio e tecnica mista, proporranno ai visitatori il mondo artistico della pittrice colombiana. Classificare la medesima in una delle tante correnti artistiche contemporanee sarebbe un poco come limitare ed etichettare una espressione che si mantiene sempre libera, in ogni attimo della composizione, da ogni schema e da ogni corrente. La forma reale nella maggior parte delle opere, rimane solo il punto di partenza per la composizione. Il colore, spesso, da solo, riesce a far capire ciò che l’artista vuole esprimere, il messaggio che vuole comunicare ai visitatori. E’ la stessa forza della gradazione del colore e dell’intensità della pennellata che, da sola, crea effetti suggestivi e significativi. L’opera intitolata “Tsunami”, ad esempio, con un semplice ma incisivo getto di colore propone una tragedia quasi cosmica. Nell’opera “Onda” la forza della natura assume un aspetto diverso, pur nella sua dinamicità per così dire, ritmica e controllata, mentre l’altra opera intitolata “Big Bang”, sempre attraverso un dosaggio calibrato di forme e colori, riesce a comunicare l’immensa potenza della natura capace anche di opera distruttiva. Nelle due opere intitolate “Navigare” e “Navigazione” si ritorna all’ordine. Le vele, che fanno bella mostra al centro della tela, sembrano sintetizzare l’opera dell’uomo, con un messaggio ecologico che risulta di grande effetto proprio in questi giorni di inquinamento e quindi grossa sofferenza per il mare ed i suoi abitatori. La mano e la grazia femminile in queste opere diventa evidente. I colori sono tenui, incutono serenità ed anche l’accostamento tra le varie tonalità delle tinte, quasi in un progetto monocromatico, si pongono agli occhi ed allo spirito del visitatore come rappresentazione armonica del soggetto. Se si osserva attentamente il quadro “I pensieri” si nota l’estrema sintetizzazione dei concetti riportati sulla tela. Le sfere con linee curve diverse e colorazioni diverse assumono personalità ben distinte e separate. Nel caso di Leonora Velasquez non possiamo parlare di astrattismo o informale, perché le opere sono leggibili anche all’inesperto d’arte, possiamo parlare invece di un simbolismo coloristico che prevale su quello formale ed assume, molto spesso il ruolo di protagonista della tela. una vita autonoma ma simbiotica allo stesso tempo.” Dopo aver seguito con interesse la mostra, mi sono convinto della validità della scelta del noto uomo di cultura agropolese, amico, scrittore e critico d’arte Catello Nastro, nel proporre al pubblico degli appassionati d’arte non solo locali ma anche turisti in visita o soggiorno nel nostro paese, un’artista valida degna di ben figurare nel mondo dell’arte contemporanea nel Cilento. In un breve colloquio con la valida pittrice, giunta ad una composizione personale dopo uno studio attento all’accademia colombiana ed in vari stati europei, ho avvertito che il suo passaggio dal figurativo ad un simbolismo astratto non molto accentuato, per la verità, fa parte di una evoluzione del suo modo di esprimersi. Un’artista veramente valida, LEONORA VELASQUEZ DI DOMENICO, e penso che sentiremo ancora parlare di lei nello scenario dell’arte e della cultura nel Cilento ed oltre. Probabile, per il 2011 una sua importante ed interessante antologica, con opere anche di ampie dimensioni, al Castello Aragonese di Agropoli.

Antonio Infante

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