lunedì 10 dicembre 2012

"Ciento jalli a cantà..."

CIENTO JALLI A CANTA’
NUN SCHIARA MAI JUORNO!!!”

“Quando cento galli fanno chicchirichì non sorge mai l’alba.” Trasferito in campo politico amministrativo potrebbe anche significare che la democrazia, o più semplicemente la competizione elettorale e quindi anche campagna elettorale, vedono molti contendenti, le speranze per il futuro sono appese ad un filo di lana. Mai, come in questi ultimi tempi, abbiamo avuto una schiera variegata di contendenti, diversi  per provenienza di partito o trasferimento, come i giocatori di calcio, diversi per soluzioni di scelte essenziali per il paese, diversi ( ed è giusto!) di provenienza elettorale, cioè eletti in collegi democraticamente stabiliti ed unanimemente accettati ed approvati. Quando parlano per televisione, specialmente quando mescolano la politica con l’arringa verso l’avversario, quasi fosse l’unico artefice di tutti i mali della Repubblica, la vera politica, a mio avviso viene meno. Quando nelle varie tavole rotonde o spettacoli televisivi intervengono con toni altro che politici, inveendo gli uni contro gli altri, la politica va a farsi friggere. La frittata vera e propria incomincia con lo scambio di accuse. Alla fine della trasmissione il telespettatore non sa tirare le somme e quindi si rivolge al programma fi Maria De Filippi, oppure al cabaret politico di Beppe Grillo. Per l’amor di Dio, non chiedetemi da che parte sto e chi ha torto e chi ha ragione. Non l’ho capito ancora nemmeno io. Spettacolare, anche se intriso di linguaggio grasso, la palcoscenica, televisiva, serale esternazione politica di Beppe Grillo del “Movimento a cinque stelle”. Chissà perché tale nome. Per il linguaggio grasso usato più che stelle sembrano stalle. Inoltre il politica non si può generalizzare. Personalmente sono convinto che ci sono i buoni di destra, di centro e di sinistra, come pure di sono a cattivi di destra, centro e sinistra. Comunque in democrazia anche Beppe Grillo serve ad accendere una candela in una notte buia. Non starò certamente a parlare di recessione, perché questo tema è stato già affrontato sul mio blog: agropolicultura.blogspot.com.  Poi ci sono le espressioni del volto: alcuni sembrano, col loro sorriso, preannunciare la soluzione di tutti i problemi dell’economia della nostra beneamata Repubblica, altri invece sembrano recitare il De profundis per l’Italia che sta attraversando sì, un momento difficile,ma come altre nazioni dell’euro. A noi degli altri non ce ne fotte…potrà obiettare qualcuno. Qualcun altro, ottimista, potrà affermare “Mal comune mezzo gaudio.” A Napoli ci sarà qualcuno che reciterà “Simmo futtuti tutti quanti!!!”. Qualcuno ha fatto la proposta di aumentare lo stipendio inferiore ai duemila euro con un bonus di cento euro. E gli amici del Centro Sociale, pensionati e clienti per del medico e degli ospedali  che del fruttivendolo e del supermercato, che vivono con una pensione sociale di quattrocentocinquanta euro al mese, dove li mettiamo??? Li vedo ogni giorno, vestiti della loro dignità, passare per la Caritas che, equamente, secondo le necessità, il reddito ed il numero delle persone a carico, distribuisce pacchi di pasta, pelati, biscotti e cibi in scatola non per lauti banchetti, ma per non morire di fame. Vorrei che i nostri onorevoli politici amministratori solo per una settimana vivessero con meno di 500 euro e poi vorrei vedere la loro reazione. Cerchiamo, anzi…cercate di ragionare. Un giorno anche voi entrerete nella storia. E nella storia si entra solo se uno è stato troppo buono o troppo cattivo…

Catello Nastro

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