sabato 21 aprile 2012

Operazioni militari e...chirurgiche

1943 - OPERAZIONE AVALANCHE

2012 - OPERAZIONE AVUALLANCHE



Nel settembre del 1943, quando avevo appena due anni, avvenne l’operazione Avalanche. Le truppe angloamericane sbarcarono nel golfo di Salerno, da Maiori a Castellabate con navi, carri armati, aerei da ricognizione, cannoni, mitragliatrici, bombe ed altro tipo di materiale da distruzione. Non sto a fare il resoconto storico perché avevo solo due anni ed abitavo a Castellammare di Stabia, mio paese natìo, in provincia di Napoli. Una delle poche cose che ricordo fu quando vedemmo un soldato americano dalla pelle nera grande fu la nostra meraviglia nel vedere un tizio abbronzato a tal punto. Quando arrivai ad Agropoli, nel 1951, gli alleati se n’erano già andati…a quel paese da dove provenivano. Anche i comandanti, Clark e company, se ne andarono a quel paese…da dove provenivano. L’operazione Avuallanche, dopo circa settanta anni, avverrà il 12 aprile 2012 ad Agropoli, nella sala operatoria della Clinica Malzoni, dove una coalizione di chirurghi internazionali, non cercherà di far morire migliaia di persone, ma di salvarne una sola, addirittura riformato alla visita militare all’ospedale di Aversa oltre mezzo secolo fa. Dopo tante peripezie mi toccava …anche l’operazione Avuallanche. Ernia e non valanga, per intenderci. Operazione chirurgica e non operazione militare. Operazione per salvare un anziano e non per far morire un giovane. Diciamo che anche le armi per distruggere l’ernia, in cilentano “vualla”, sono cambiate. Come pure disgraziatamente sono cambiate le tecnologie militari. Testate nucleari, bombe atomiche, armi chimiche, arnesi sofisticati, inventate da gente che non ama il prossimo e nemmeno se stessa. Nel secondo caso si tratta di salvare un anziano con l’hobby dello scrittore di provincia sempre pronto a far ridere anche sulle proprie disavventure mediche e chirurgiche. Questa volta il bisturi sostituirà la baionetta con enorme vantaggio, non solo mio ma di tutta l’umanità. I medici senza frontiere vanno all’estero per salvare esseri umani. I guerrafondai no!



Catello Nastro



PUBBLICATO n.15 del 21 aprile 2012 di "Unico settimanale" di Paestum

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