STATI D’ANIMO E POESIA: CIVILTA’ ED ECOLOGIA
La poesia non riproduce solamente stati d’animo avulsi dal pensiero, dai sentimenti, forse anche dai giorni e dagli anni, ma, sicuramente non prodotti dell’essere umano raziocinante. Questi potrà comporre prose scientifiche, relazioni tecniche, valutazioni ed indagini di mercato, senza dubbio più interessanti della poesia, più pratici, più utili per la società imprenditoriale ed economica. La produzione del poeta è avulsa da tutte queste prerogative o limitazioni, La poesia, a mio avviso, la possiamo trovare nella creazione o realizzazione artistica. Una scultura, un’opera pittorica, una canzone, unitamente alla musica è creazione. Forse anche nell’architettura possiamo trovare la poesia intesa come creazione. Ma penso che i casi sono pochi. L’architetto deve badare anche ad un utilizzo pratico e razionale della sua costruendo opera.. Inoltre qualsiasi palazzo, o edificio che dir si voglia, pur in una sua ottimale realizzazione, offende la natura. Il famoso hotel grattacielo del Dubai, rappresenterà senza dubbio una realizzazione di gran lusso, a sette stelle, che lo scrivente, con la sua pensione di impiegato statale non potrebbe nemmeno accedere ai modernissimi, velocissimi e supertecnologici ascensori. Certamente ci sono voluti anni per la progettazione ed anni per la realizzazione, ma con esso la poesia ha poco da spartire. E’ la poesia del mare e quella del cielo che impreziosiscono la struttura sia dal piano terra, sulla sabbia, sia al lussuoso appartamento per miliardari all’ultimo piano, verso il cielo. In questa ottica possono – e devono – essere considerate le opere umane. Certamente non sono il vecchio retrogrado ancora appiccicato agli antichi schemi. Anch’io abito in un appartamento provvisto di riscaldamento, di televisione, di cucina a gas e di frigorifero a corrente elettrica. Non abito in una palafitta né tanto meno in una capanna. Innovare nel rispetto della natura. Costruire secondo il necessario, il reale utilizzo, la salvaguardia della natura, il rispetto dei panorami, l’amore per il paesaggio naturale ed umano nel quale si vive e nel quale si opera. Purtroppo il pianeta sta perdendo il senso della misura per quando riguarda l’ecologia. Oggi si sente parlare tanto di inquinamento della terra, del mare e dell’aria. E sarà la strafottenza dell’uomo sempre più egoista, che potrà causare seri danni alla terra. L’usa e getta deve trovare un’alternativa. Non si può regalare ad un bimbo un giocattolo di marca proveniente addirittura da un altro continente, sapendo che dopo due giorni andrà a finire nell’immondizia. La sua gioia di un giorno potrebbe costare la tristezza di una vita. E quando oggi sentiamo parlare di prodotti a chilometri zero, incentiviamo il loro consumo o il loro utilizzo. Un cargo di container proveniente dalla Cina o dall’America consuma tonnellate di petrolio che vanno ad inquinare ed avvelenare il mare, un cargo aereo inquinerà l’aria, ed un tir la terra. Basta un poco di buona volontà. La natura è poesia: non trasformiamola in enorme pattumiera!!!
Catello Nastro
DAL N.13 DEL 9 APRILE 2011
DI “UNICO SETTIMANALE DI PAESTUM
lunedì 11 aprile 2011
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