sabato 25 febbraio 2012

Tradizioni gastronomiche del Carnevle nel Cilento antico

LI PURPETTE RE CARNALUARO



La signora del piano di sopra, ultrasettantenne come lo scrivente, amica di mia moglie, cilentana doc, il giorno di Carnevale ha portato in regalo un piatto pieno di polpette ancora calde. Era l’ora di cena e mia moglie le ha portate a tavola. Un gusto antico, che risaliva addirittura all’800. Infatti la signora del piano di sopra aveva rifatto le polpette povere dell’antica Civiltà Contadina del Cilento. Pane raffermo ( anche da una settimana) “spunzato” cioè fatto ammollare in acqua, poi asciugato, delle uova di gallina fresche, formaggio pecorino, o caprino o casericotta grattugiata finemente, sale, un pizzico di pepe, prezzemolo e per chi aveva ammazzato il maiale a Natale, un poco di “longa” ( pancetta non arrotolata), sausicchia, soppressata o anche del lardo o in mancanza della sugna. Si impastava il tutto creando delle palline come quelle da ping pong e poi servite ancora cocenti in tavola. A me sono arrivate tiepide, ma vi posso assicurare che sono ritornato indietro di oltre un secolo. Quando arrivai nel Cilento, il 21 ottobre del 1951, incominciai a scoprire ( sono sempre stato un buongustaio!!!) la cucina cilentana che a casa mia si alternava a quella napoletana. Risentire, a distanza di tanti anni, gli antichi sapori della cucina povera, ma ricca di fantasia, mi è sembrato ritornare all’epoca borbonica, in una vecchia casa di campagna, con galline, pecore, capre, mucche e qualche asino che serviva per il trasporto di persone e merci. Una specie di fuoristrada dell’800, insomma. Oggi ci sono delle aziende agrituristiche che propongono queste antiche ricette che, vi posso assicurare, sono le migliori anche se infrangono parzialmente la Dieta Mediterranea. Ma il Carnevale veniva e…viene una volta l’anno. Uno strappo alla regola si poteva fare. Le taverne e le bettole esistevano solamente nei grossi centri, mentre in campagna ed in collina ci stava il fai da te…Insomma, la cucina povera cilentana è ricca, specialmente in compagnia di un peretto di primitivo genuino.





Catello Nastro

Nessun commento:

Posta un commento