Non è che poi noialtri meridionali, 150 anni e anche prima, fossimo ancora degli zompi o vivessimo nelle caverne mentre i nostri connazionali (diventati tali dopo il 1861) viaggiassero su astronavi. Non dimentichiamo che la prima ferrovia, la Napoli – Portici, per l’esattezza, fu la prima linea ferroviaria della penisola italiana. I Savoia ci hanno salvato…ma da che cosa? Dalla fame, dalla miseria, dalla mafia, dalla camorra, dalla ‘ndrangheta, dall’ingiustizia, dalla violenza, dagli stupri, dalla prostituzione, dai politicanti e amministratori corrotti, dal sottobanco, da una cattiva gestione della cosa pubblica. Sono cose che c’erano, ci sono e ci saranno sempre. In maniera diversa, con mezzi e sistemi diversi, tradotte in lingua diversa, ma pur sempre le medesime cose. I problemi della quotidianità sono cambiati, dopo un secolo e mezzo, solo nella forma ma non nel contenuto, anzi nei contenuti. Se importuniamo la bibliografia borbonica raffrontandola con l’attuale, notiamo delle differenze solamente formali. I problemi gravi, cioè, sono cambiati d’aspetto, ma non nella sostanza. Quando emigrai in Piemonte, nel ’68, per la precisione 1968 e non 1868, ( non sono tanto vecchio!!!) ero ospite di un parente e cercavo casa. La prima domanda che ti facevano:” Lei è meridionale???”. Alla notifica positiva, il nordico interlocutore, Italiano e cittadino del mondo nella forma, ma non nel contenuto, ti chiudeva il telefono in faccia senza nemmeno salutarti. Finalmente trovai una pia donna, vedova di un nobile napoletano, che mi pregò di fissare il canone mensile secondo le mie possibilità. Risposi che potevo disporre di trentamila lire al mese per pagare il fitto. Forse si aspettava anche di meno. Ma ritorniamo al quiz miliardario di cui al titolo di questo articolo dovuto alla pioggia e ad un freddo che mi fa ricordare il nord…dal sud. Il latrocinio locale, artigianale, paesano, insomma, con l’evoluzione della tecnologia e dell’informatica, ha fatto passi da gigante. Comunque li avrebbe fatti anche se Garibaldi, con Vittorio, al posto di brindare all’Unificazione avessero brindati alla vittoria del Napoli o della Juventus. Adesso ci sarà il solito lettore approssimato e approssimativo che si porgerà la fatidica domanda:” Ma questo dove cacchio vuole arrivare???”. L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli Italiani… Gli Italiani sono stati fatti, solamente che al posto di farli di un solo tipo(onesti) li hanno fatti di due tipi: onesti e disonesti. Cioè nulla è cambiato. Certamente non voglio affermare che se non ci fosse stata l’Unità d’Italia, saremmo stati più onesti. Quando un uomo politico, bolognese, mi sembra, persona onestissima evacuò per TV una famosa sentenza: “ D’ora in avanti bisogna dare sei mesi di chiusura anche alla cartoleria che non ha fatto la ricevuta fiscale di dieci centesimi per una fotocopia…”. Ma, eccellentissima eccellenza, lei non ha capito niente. Se vogliamo eliminare un albero dal bosco maligno, non dobbiamo tagliare la fogliolina già mezza ingiallita, ma il tronco alla base o, meglio ancora, estirpare tutte le radici con un gigantesco escavatore e darle alle fiamme per paura che una piccola radice maligna possa in qualche maniera far rivivere l’albero gigantesco. Se un pensionato che prende meno di cinquecento euro al mese è controllato “in toto” e gli viene chiesto anche dove ha comperato la sua bici e il povero vecchietto gli notifica che non lo può fare perché il negoziante che gli ha venduto la bici è morto trent’anni fa, ed un giovane senza occupazione viaggia su un Mercedes cc.3000, con sedili in pelle e navigatore satellitare e non viene controllato perché figlio di notabile( sic!), significa che qualcosa non va. Unità d’Italia significa non solo unificazione geografica, ma unificazione politica, tributaria, morale. Ognuno deve avere quello che è possibile, ma ognuno deve dare quello che è possibile. Quando sento parlare di cumulo di “cariche” e cumulo di stipendi o pensioni, mi viene subito in mente il cumulo di immondizia. Insomma, cari lettori, qua ci sta gente che sta a dieta coatta e gente che sta a dieta perché ha mangiato troppo. Mettere un tetto massimo ed un tetto minimo. E’ giustizia sociale. Qua, ad Agropoli, se non ci fosse la Caritas, dove si può fare la spesa senza pagare, molte famiglie si troverebbero in grossa difficoltà. Se non ci fosse il “Centro di Aiuto alla vita”, molti si troverebbero in enorme difficoltà. Volontariato e solidarietà si sostituiscono all’ente preposto. L’Italia è fatta. L’Europa è fatta. Il mondo è fatto. Agropoli ed il Cilento sono una realtà spontanea multietnica e multirazziale. Ed è bello vedere bambini di varie provenienze geografiche quando escono da scuola. L’Italia è fatta: cerchiamo di migliorarla: L’Europa è fatta: cerchiamo di non disgregarla per i troppi interessi dei miliardari. Il mondo è in via di edificazione. Cerchiamo di costruire case senza porte e senza portoni. Economia, morale, solidarietà, fratellanza cosmica, sono belle parole. Cerchiamo di carpirne il miglior significato ed applicarlo alla realtà del terzo millennio. Unità di intenti e di progettazione futura. Ma non solo in teoria. Questa, a mio avviso, era anche l’intenzione di Giuseppe Garibaldi.
Catello Nastro
PUBBLICATO SUL N. 5 DEL 11 FEBBRAIO 2012
DI “UNICO” SETTIMANALE DI PAESTUM
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