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giovedì 18 agosto 2011

PUNTI DI VISTA

PUNTI DI VISTA



I punti di vista, a mio avviso, sono più importanti dei punti interrogativi, esclamativi ed anche degli stessi punti cosiddetti fermi. Infatti i sopra citati possono dipendere dalla situazione, dal tempo, dal partito politico o anche dalla coalizione o dal governo ed infine dall’opposizione. Ma questi ultimi, anche in piena democrazia hanno poco valore. Servono solo per far aumentare il dibattito politico in maniera tale da avere parte attiva nella discussione e nella votazione. Quando l’opposizione o minoranza diventa maggioranza il governo cade e buonanotte ai suonatori. Unico vantaggio è che la democrazia è salva. Il punto di vista, in senso calcistico, più importante è, a mio avviso, quello dell’arbitro: Specialmente quando il rigore c’è e lui non lo concede, oppure quando lo concede ed il rigore non ci sta. In tutti e due i casi si becca una caterva di fischi, parole e parolacce che non osiamo nemmeno riportare, che spesso contengono parti intime del corpo dei più stretti parenti di sesso femminile. I giornali sportivi dedicano più spazio al punto di vista dell’arbitro che del governo. I giornali politici, al contrario, dedicano più spazio al capo del governo che non all’arbitro di calcio. Ma veniamo al punto di vista della famiglia, del quale però nessun giornale se ne frega e la questione in oggetto rimane chiusa tra le pareti di casa. Se si tratta della gonna della figliola quattordicenne, per la mamma sta bene, per il papà è un poco corta e per il nonno è addirittura scandalosa e vergognosa. Ma anche questa tipologia rimane interna alla casa; al massimo si può allargare al condominio se la minigonna è veramente troppo corta da lasciar intravedere addirittura le mutande. Ma veniamo al punto di vista gastronomico. La pasta al sugo può essere troppo cotta o troppo cruda, troppo salata o troppo scipita, troppo condita o poco condita. Ma anche di questo nessuno se ne frega perché quando si ha fame non si va tanto per il sottile: spaghetti o rigatoni vanno bene lo stesso. E se uno non ha fame non mangia. I punti di vista dei condomini sonno nella fattispecie i più controversi e i più contestabili. Da queste controversie traggono vantaggio gli amministratori esterni e gli avvocati. Tralasciamo altri punti di vista generici o anche di minore o maggiore importanza ( nel primo caso il colore della cravatta nel secondo caso il colore della coscienza) per trattare il punto di vista sessuale. Ma l’argomento in questione è talmente lungo e delicato che non basterebbero centinaia di pagine per ricavarne solo un breve trattato. Solo una barzelletta. Un vecchietto va dal farmacista e chiede un medicinale per ritornare bambino. Il giorno dopo il farmacista gli chiede come è andata ed il vecchietto risponde che per una notte è tornato bambino. Aveva fatto la pipì nel letto… Scherzi a parte i punti di vista sono essenziali nella vita umana. Guai se tutti la pensassero alla stessa maniera. Solo una riserva: i buoni dovrebbero diventare più buoni ed i cattivi si dovrebbero sforzare per diventare buoni. Solo da questo punto di vista potremo aspirare ad un mondo migliore. Anche se i punti di vista rimarranno diversi.



CateNastrollo

sabato 12 marzo 2011

LA DEMOCRAZIA NON SI ACQUISTA AL SUPERMERCATO

LA DEMOCRAZIA NON SI ACQUISTA AL SUPERMERCATO

“La peggiore delle democrazie è preferibile alla migliore delle dittature.” Questa frase non l’ho scritta io, ma l’ho letta da qualche parte che non ricordo. L’Italia, benché abbia festeggiato e sta ancora festeggiando l’Unità, nei 150 anni dalla fondazione, 1861 – 2011, assiste a processi di emancipazione nei paesi nordafricani, come l’ Egitto, la Tunisia, la Libia e…non finisce qui. La gente che scende in piazza, anche a scopo della vita, chiede solamente pane e libertà. E noi, anzi i nostri avi, ne sapevano qualcosa. Conquistare la libertà significa acquistare la democrazia, la dignità di un popolo e di ogni singola persona umana. Premettiamo che la libertà è un concetto universale, apartitico ed areligioso. Non esiste cioè una libertà musulmana, buddista o cristiana, ma una libertà e basta. I fondamentalismi rappresentano ancora oggi una serie minaccia non solo per la democrazia, ma anche per la pace nel mondo. L’episodio delle torri gemelle dovrebbe far riflettere molto su questo argomento. Meglio sta il mondo, meglio staremo pure noi. Certamente che alla base di ogni governo democratico ci devono essere elementi comuni, come la libertà di pensiero, di espressione, di stampa, di religione, di credo politico democratico sotto qualsiasi forma. Ricordiamo Pietro Nenni quando disse:” la politica è un’arte sperimentale”. L’evoluzione ( o involuzione politica) è figlia di un dibattito democratico che ha alla sua base la libertà di un popolo. Una libertà che significa dignità civica, collaborazione internazionale con i popoli del pianeta ancora sotto regimi dittatoriali. Personalmente ho conosciuto molti extracomunitari, sia per lavoro che all’Ufficio Immigrati il cui sportello si trovava nella sala di presidenza del Centro Sociale Polivalente della città di Agropoli, del quale sono vice presidente. Inoltre, nel 1968, conseguii anche un diploma di specializzazione didattica per l’insegnamento in Africa presso il Maschio Angioino di Napoli. Ho trovato in queste gente una profonda umanità, un rispetto per la dignità umana e per la persona. E quando ci fu un ultimo esempio di caporalato nei confronti di un bracciante agricolo extracomunitario che non volle pagare la tangente (quaranta euro al giorno: trenta a lui, dieci al caporale) feci sentire la mia voce e la mia opinione su un prestigioso quindicinale di Salerno ed alcuni siti internet coi quali collaboro da anni. Questi episodi sono sporadici, quasi annientati. Ricordiamo la figura del bracciante agricolo nell’800 italiano quando era quasi schiavizzato e sfruttato da personaggi scomparsi, fortunatamente, dalla scena sociale italiana. Come i caporali, i baroni, i latifondisti, i fattori, i massari, “li vuardiani”. Oggi i bravi di Don Rodrigo sono scomparsi…anche se hanno lasciato il posto a malavitosi organizzati. Questi personaggi, che potremmo definire a pieno merito parassiti, riempiono la cronaca dei giornali e gli schermi delle televisioni. Non parliamo di corruzione politica per non essere tacciati di parte. Ma passiamo alla conclusione di questo scritto. I fenomeni politici di ogni singolo paese diventano fenomeni di tutto il mondo. Anche noi dobbiamo collaborare, come collaborarono gli Stati Uniti verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, a farci risorgere, conquistare la libertà, instaurare la democrazia, incentivare l’industria, portare l’Italia alla veneranda età di centocinquant’anni in condizioni, se non proprio ottimali, almeno di vivibilità medio-alta. Ora cerchiamo di dare agli altri quello che abbiamo avuto, come aiuto materiale, ma anche morale e strategico. L’Italia non è un’isola sperduta. Accetto il dialogo democratico non anonimo a: emal. catellonastro@gmail.com. (files word arial 12 in allegato con autorizzazione al confronto e alla diffusione)

Catello Nastro

DA “UNICO SETTIMANALE” DI PAESTUM N.09 DEL 12 MARZO 2011