domenica 9 ottobre 2011

Poeti del Cilento: GINO VIVOLI

IL FICO



La gente del borgo

era orgogliosa e raggiante

perché poco lontano viveva un fico

che sembrava un gigante.



Ho chiesto alla gente

che viveva nella borgata

e tutti dicevano che il fico

c’era sempre stato.



Tutti lo amavano

come un monumento nazionale

anche perché a loro

non faceva alcun male.



Quando la calura era soffocante

sotto il suo fogliame

trovavano frescura

il paesano e il viandante.



Quando ero ragazzo

ricordo con tristezza

perché di quel ficone

avevo fatto la mia fortezza.



Tutta la gente

che passava da quel posto,

era consuetudine

fare una piccola sosta.



Dopo essersi rinfrescati

un pochettino

ognuno di loro riprendeva

il suo cammino.



Su quel fico gli uccelli

venivano a mangiare

e quando arrivava la sera

venivano a riposare.



A tutti quell’albero

era importante,

agli uomini, agli uccelli,

al viandante.



La natura con l’uomo

è stata molto benevole

E larga di mano, ma purtroppo

quasi mai ce ne accorgiamo.



Ancora una volta l’uomo

fa il suo corso

E per quel fico oramai

non c’era più posto.



Quando si dice d’essere

nato sfortunato…

Il povero fico doveva cedere

il posto all’autostrada.



La gente del borgo

era furiosa e indignata,

nessuno voleva

quell’inutile autostrada.



Eran tutti decisi

anche alla violenza,

che di quel fico nessuno

voleva restar senza.



Su sa che l’uomo,

per il suo tornaconto,

non ci pensa

né poco né tanto.



Una brutta mattina,

senza preavviso,

quell’albero gigante

era stato già reciso.



Per l’aria si diffondeva

un odore di segatura,

ma si sa che con l’uomo

si cozza contro un muro.



Gente,

ma fermatevi un momento,

il tempo Iddio ce l’ha dato

in cambio di niente.



Certo ne abbiamo combinate

alcune senza fondo

che questo pianeta

non mi sembra ormai più tondo.



Siamo eredi

di un mondo senza freni

e tutti quanti

siamo responsabili più o meno.



Quello che il Signore

non ci perdona mai,

è che abbiamo ridotto

il mondo come un letamaio.



Se ci fermassimo solo per un momento

ad ammirare la natura ed il creato,

ci accorgeremmo

di quanto abbiamo sbagliato.



Ora per quella autostrada

le macchine volano come il vento,

ma di quel fico

nessuno sa più niente.



Se mai un giorno

rinascerò su questa terra,

in qualche loco, amici miei,

ci penserei un poco.



Gino Vivoli

4 gennaio 2003

*****

L’uomo, ovverosia l’egoismo e l’indifferenza.


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