MICROCOSMO E MACROCOSMO
Il piccolo ed il grande.
Il mondo virtuale nel quale viviamo ed operiamo quotidianamente, sia
come piccoli imprenditori, sia come dirigenti di alto rango. Pensate ad un
nostro compaesano cilentano che, arrivato all’aeroporto più grande del mondo
viene fermato dalla polizia aeroportuale perché il suo passaporto e la sua
carta di identità, avevano il numero inferiore a cinquecento. Certamente non
era colpa sua se era nato a Serramezzana, un bel paesino del Cilento che conta
meno di cinquecento abitanti. La polizia lo portò del comandante dell’aeroporto
che era Italiano e per di più della Campania, che spiegò che quello era un
paese di meno di cinquecento anime e quindi
il tizio venne rilasciato. Un cittadino qualsiasi, fruitore di un viaggio negli
Stati Uniti per incontrare dei parenti e
che viene identificato come un clandestino o addirittura come un potenziale
criminale, di ordine camorristico o mafioso e comunque un immigrato irregolare.
Chiarito il tutto il tale rientra nella normale collettività, visitando
parenti, amici e compaesani. Ognuno si noi, anche se in minima parte,
rappresenta come microcosmo una parte dell’immenso macrocosmo. Estendiamo ora
il concetto al rapporto personale, intimo, composto da soli due esseri umani
che, magari, si amano pure. Essi, ignoti amanti, figurano come microcosmo nel
macrocosmo. Non parliamo di razze, religione, cultura, vita sociale diversa,
perché il presupposto è che tutti gli esseri umani sono uguali, sebbene con
varianti che riguardano l’età, il credo religioso e politico, la condizione
sociale, il reddito il grado di cultura, sia scolastico che di
autoapprendimento. Gli abitatori del nostro pianeta sono milioni : di varie razze,
varie religioni, vari credo politico, varie nazionalità, vari condizioni
sociale. Ci sono i benefattori ed i malfattori. Quale sia la supremazia non è
oggetto del nostro studio. Fatto sta che entrambi sono operativi. Dal punto di
vista politico-sociale e dal punto di vista morale e religioso. Non è nostra
intenzione addentrarsi nel piano sociologico, morale, civile e politico, ma
gettare solamente un momento di riflessione. Quando si esalta il proprio cane
di razza con tanto di pedigrée e si molla un calcio in culo al povero bastardo
che cerca di socializzare caninamente, non di può parlare di amore verso il
cane e verso gli animali in genere. A questo punto dovremmo iniziare un
discorso che dal cane porta all’uomo.
Oggi tra il cane ben educato e l’uomo ben educato si instaura un rapporto
sociale molto positivo. Li chiamano animali da compagnia e come compagni
dovrebbero essere trattati. Notare che dei cani siano maltrattati è orribile,
come pure è orribile notare come degli esseri umani, siano trattati alla
stregua delle peggiori bestie. Oggi viviamo in una società multietnica e
multirazziale. Oltre a parlare di razza, religione, lingua, usi e costumi,
comportamenti sociali e così via… Solo col dialogo e non con le bombe possiamo
risolvere i problemi del mondo che stiamo vivendo come cittadini del mondo. Al
di sopra della politica, della religione, della collocazione geografica, della
condizione sociale. Solo abolendo certi schemi atavici e sostituendoli con
altri socialmente aggiornati, possiamo
guardare ad un futuro migliore. Non solo per noi ma anche per quelli che
verranno dopo di noi. Lasciamo ai nostri figli qualche euro in meno in banca,
ma una nuova visione della vita che tiene al primo posto la solidarietà. Buona
vita a tutti…
Da:
agropolicultura.blogspot.com
Catello Nastro
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