CRISI DA INTERNET
Leggevo, tempo addietro, che in Giappone molti giovani
decidono di trascorrere tutta la giornata davanti al computer e, quando viene
data loro la possibilità, anche la nottata. In parole povere decidono di vivere
la loro vita virtuale estraniandosi completamente dal normale vivere, civile o
meno che sia, e dedicando, in maniera quasi coatta a convivere impotenti
davanti al monitor una sottospecie di vita virtuale. La cultura,
l’aggiornamento sulle previsioni del tempo, lo sport, l’arte, la comunicazione
coi coetanei, si limita al solo computer. In alcuni casi il lavoro ( vendite o
acquisti per corrispondenza), avviene in maniera virtuale,e anche l’amore, con
la chat ed i siti porno, diventa virtuale. Certo ci sta la possibilità di fare
sesso con una ragazza di un continente diverso, oppure conoscere realtà finora
ignorate. Non solo geografiche, ma anche di usi e costumi, politici, sportivi,
religiosi, intellettuali e culturali. Ma si tratta pur sempre di una realtà
fatua, sfuocata, inesistente che risponde alla chat o alla video chat, in un
guazzabuglio senza limiti. Negli anni ’70 del secolo scorso andava in voga lo
scambio epistolare, con tanto di francobollo internazionale. Le amicizie si
facevano via postale normale. Ricordo che in una lettera a me indirizzata una
ragazza chiedeva l’amicizia mandandomi non la foto sua, ma quella di Gina
Lollobrigida. Le risposi mandando la mia foto…anzi la foto di Rossano Brazzi.
Naturalmente lo scambio epistolare, geneticamente modificato da entrambi, finì
subito per l’evidente scambio di immagini truffa e sostituzione di identità.
Diciamo che quanto sopra rappresenta una truffa (bonaria e senza scopo di
lucro) ma anche oggi, presentando una foto di un altro giovane super dotato da
madre natura rappresenta una truffa che si trasforma in beffa se si fa
altrettanto nel computer che colloquia con l’aspirante amante virtuale. Alcuni
giovani trascorrono oltre venti ore al giorno davanti al monitor. Questo
significa gettare via la vita reale ed abbracciare quella virtuale.
Personalmente dedico due o tre ore al giorno per far conoscere le mie idee,
condivise o meno. Ma trovo anche una forma di relax seguendo i commenti dei
lettori che condividono i miei pensieri su Facebook e talvolta li contestano
pure. Ma questo fa parte del gioco. Come ex docente i miei scritti hanno quasi
sempre un’impronta didattica. Ma anche lo sfogo personale per taluni eventi
sociali e politici, trova condivisione o meno. Ed ora, fatta questa lunga
premessa, veniamo alle conclusioni. Mai superare due ore al giorno davanti al
computer. Mai contattare persone che non si conoscono…e questo vale
specialmente per i minori. Mai visitare siti i programmi estremi che possono
risultare negativi per la formazione dei giovani. Mai fare amicizia o dare
appuntamento a persone virtualmente normali, ma in pratica malfattori. Sarebbe
il caso di dire “attenti al virus” ed attenti al “vir”…In conclusione non si
può fare l’amore virtuale con una ragazza distante mille chilometri, anche
disponibile. Sarebbe come sentire il profumo di un piatto di spaghetti con le
vongole senza assaggiare…
Catello Nastro
Nessun commento:
Posta un commento