La scomparsa di Igino
Serrapede
L’ULTIMO ARTIGIANO
EBANISTA DI AGROPOLI
Confortato dall’affetto dei familiari, umilmente e
cristianamente, così come visse, Igino Serrapede è volato al Signore. Aveva 85 anni ma ancora tanto entusiasmo per
il lavoro e la famiglia, i cardini essenziali sui quali roteava la sua vita di
semplice artigiano - artista. Ricordo ancora quando andavo da lui o dal
figliolo Franco, che ha preso il posto paterno nella piccola azienda familiare,
per chiedere qualche consiglio nel campo dell’antiquariato. Ed egli era sempre
e gratuitamente a disposizione alle mie richieste con consigli e suggerimenti
che denotavano una vita vissuta dedicata
all’amore per la costruzione di mobili d’arte come si facevano nel secolo
scorso. Anche la via Filippo Patella, fino ad alcuni decenni fa, ospitava un
gruppo di falegnami che preparavano l’arredamento per le coppie che decidevano
di convolare a giuste nozze. Quando il mobilio era completo, con una
processione di amici e parenti, con forzute giovincelle che caricavano sulla
testa, dove avevano sistemato “lu tortano re pezza” una specie di ciambella
fatta di stracci per sopportare meglio il peso del pezzo del mobile che veniva
portato fin dentro la camera da letto
dei promessi sposi e di poi veniva assemblato e rifinito da “lu masturascio” per
rimanere anche per due o tre
generazioni. Lu “tortano re pezza” veniva usato anche dalle giovani che andavano
a lavare i panni nelle acque del fiume
Testene nei tempi in cui scorreva pulita ed incontaminata. I panni lavati e
strizzati venivano rimessi nel capiente
cesto di canna per essere portati a casa ad asciugare dal sole per completare
il prezioso e modesto corredo che doveva servire per molti anni. Il falegname
del tempo misurava la superficie della
stanza da letto, tenendo conto di porte, balconi e finestre e poi procedeva
alla costruzione del mobilio della sposa che veniva montato, come detto più
innanzi, direttamente sul posto dove doveva restare anche per oltre un secolo.
Molti di questi pezzi vengono restaurati ed usati da nipoti e pronipoti come veri
e propri pezzi di antiquariato, spesso frutto dell’artista artigiano del tempo,
ebanista quando creava delle vere e proprie opere d’arte, pezzi di alta
ebanisteria. Addio Igino, gli amici ti ricorderanno sempre con grande affetto.
Catello Nastro