domenica 19 agosto 2012

Ricambio generazionale ad Agropoli e nel Cilento

Agropoli e Cilento

RICAMBIO GENERAZIONALE



Certamente tutti i paesi del mondo, con l’evoluzione della cosiddetta civiltà e del fantomatico progresso civile, hanno subito un ricambio generazionale. Ad Agropoli e nel Cilento, l’uomo primitivo è stato il primo a presentarsi, ma col passare dei secoli, e degli anni, abbiamo avuto un ricambio generazionale non indifferente. Sappia il lettore attento ed oculato dei miei scritti, non solo pignolo, cha le mie esternazioni senili non vogliono rappresentare uno studio accademico a livello di ricerca universitaria, ma una personale ( molto personale) di eventi che sono susseguiti nel territorio attraverso i secoli. Agropoli, si dice, ma io non ero ancora nato, fu fondata dai Lucani attorno al quattrocento avanti Cristo, Paestum, nel 563 a.C.. Ad Agropoli, che sta al centro del nostro studio, si sono alternati varie razze. Rifugiati politici della Grecia, cittadini romani stanchi della “Roma capoccia”, extracomunitari, cittadini provenienti dal nord Europa, monaci bizantini autentici o falsi, Borboni ( antenati della camorra, secondo alcuni storici,) che portarono alla Rivolta del Cilento nella prima metà dell’800, finché Garibaldi a Teano, rese omaggio ai Savoia che sancirono l’unità d’Italia. L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli Italiani: Gli Italiani si fanno attraverso due guerre mondiali con migliaia di morti, feriti, deportati, mutilati. Via i Savoia, arriva la Repubblica. Anche i fascisti diventano antifascisti (Buona parte), Napoleone non c’entra un cacchio e con l’Unità d’Italia. La nostra nazione ha un grosso ricambio generazionale. La Costituzione repubblicana dovrebbe essere il Vangelo dei nuovi amministratori, ma sovente si predica bene e razzola male. La corruzione è un virus che attacca molti operatori pubblici e dirigenziali nel paese. I buoni diventano più buoni, ma i cattivi più cattivi. In parole povere aumenta la solidarietà ma, con passi più lunghi, la corruzione politica. Sia ben chiaro che non è stata una invenzione, ma una riscoperta e rivalutazione. Opere pubbliche che costano un milione di euro, si trovano fatturate per cinque milioni di euro. E gli altri quattro dove cacchio sono andati? Non si sa. Incomincia la recessione, che contiene la parola “cess” proprio perché sta ad indicare che siamo finiti nella merda. L’Italia ce la farà o non ce la farà? Chi se ne fotte!!! Tanto son cavoli duri per i salariati, i precari, i piccoli commercianti e gli artigiani, i pensionati e quelli che devono ogni mese pagare il fitto di casa, oltre che la luce, il telefono, l’acqua e l’Enel oltre all’abbonamento del tram perché per loro la macchina è un lusso sfrenato. Ad Agropoli e nel Cilento la situazione è ora positiva, con interventi mirati ed oculati, ora negativa con interventi di dubbia comune utilità, di dubbi investimenti, di dubbia qualità. Ci sarà un nuovo ricambio generazionale??? Speriamo che questa sia la volta buona. Per noi, i nostri figli ed i nostri nipoti. Meditate! Meditate, gente. Affinché il ricambio generazionale non porti una variazione con violenza, ma democraticamente, pacificamente, civilmente, nel rispetto di tutti, ma dei meno abbienti in particolare modo.



Catello Nastro

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